Mendrisiotto

Mountain bike sul San Giorgio? Stan e Pro Natura pedalano contro

Le due associazioni hanno deciso di ricorrere contro l’autorizzazione municipale alla trasformazione di 36 km di sentieri in piste per Mtb

Dal 2003 patrimonio Unesco
(Ti-Press)
25 maggio 2022
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Percorsi per la Mtb sul Monte San Giorgio? Pro Natura Ticino e la Stan – Società ticinese per l’arte e la natura – non ci stanno. E hanno appunto deciso di ricorrere contro l’autorizzazione dei municipi di Mendrisio, Riva San Vitale e Brusino Arsizio di trasformare 36 chilometri di sentieri escursionistici sul San Giorgio in piste per mountain bike. L’azione non fa che rafforzare una posizione critica che aveva visto le due Associazioni già opporsi alla domanda di costruzione.

Le associazioni chiedono ora al Consiglio di Stato di annullare la decisione perché viola numerose disposizioni di legge che tutelano il Monte San Giorgio e la sua fruizione tranquilla e rispettosa da parte degli escursionisti.

Secondo l’istante del progetto, l’Organizzazione turistica regionale Mendrisiotto e Basso Ceresio, le nuove piste sono concepite per attirare un numero importante di nuovi utenti di Mtb e riposizionare così l’offerta turistica del San Giorgio su scala regionale, nazionale e internazionale. Con domanda del marzo 2021 essi hanno in realtà chiesto percorsi Mtb ancora più lunghi: 43 chilometri in tutto, quasi integralmente all’interno del paesaggio protetto d’importanza nazionale del San Giorgio.

Le autorità hanno però ritenuto che due percorsi circolari di 6,75 chilometri di lunghezza fossero talmente dannosi per la natura e il paesaggio, tanto da doverli escludere dall’autorizzazione. Restano così i 36 chilometri autorizzati.

No a una promozione degradante

Secondo le due associazioni, questa politica di promozione banalizza l’unicità del Monte San Giorgio, un patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco per i suoi fossili, facendola diventare una rumorosa e affollata palestra all’aperto come ne sono sorte negli ultimi anni un po’ ovunque.

Già il dossier di candidatura del San Giorgio all’Unesco aveva ammonito che andranno prese misure contro l’affollamento, legato alla notorietà che il monte avrebbe acquisito con il prestigioso riconoscimento.

In un paesaggio di simile valore naturalistico e culturale un’utilizzazione di questo genere dev’essere pianificata, come ha peraltro previsto il Consiglio di Stato con la revisione della legge sui sentieri pedestri e i percorsi escursionistici messa in consultazione l’ottobre scorso, e non autorizzata ovunque, fin nei paesaggi più preziosi.

La promozione unilaterale delle Mtb è invece sottratta alla pianificazione del territorio e quindi anche alla volontà della
popolazione locale.

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