Primo bilancio per il comandante della Polizia comunale Claudio Botti, in carica da gennaio 2021, che sottolinea l’importanza della prossimità
Una diminuzione generalizzata dei reati e di riflesso degli interventi, in un anno ancora fortemente caratterizzato dalla pandemia. Questo il 2021 della Polizia comunale di Stabio, che stamattina ha presentato il proprio bilancio operativo. Una prima per il comandante Claudio Botti, in carica da gennaio 2021. E non è stato l’unico cambiamento nell’organico del piccolo Corpo: «Ci sono stati tre pensionamenti e due arrivi – ha ricordato –, fra questi la prima agente donna e poi da marzo un agente in formazione».
I reati riscontrati sul territorio sono stati dunque tendenzialmente tutti in calo. «La causa è il Covid, che ha nuovamente bloccato diverse attività – la spiegazione –, è stato un periodo stancante mentalmente e fisicamente per tutti. Da parte di una fetta della popolazione c’è stata una difficoltà maggiore di adattamento alla pandemia e alle restrizioni che ha portato e questo ha anche messo talvolta a dura prova la nostra professionalità». A tal proposito, l’anno scorso la Polcom ha effettuato 105 interventi per il controllo del rispetto delle norme Covid. Di queste, le contravvenzioni inflitte sono state tuttavia solo 6. «Da un lato va rispettato il principio della proporzionalità e quindi prima di arrivare eventualmente alla multa si parla, si discute. E d’altra parte, proprio il dialogo è facilitato dalla prossimità e dalla conoscenza delle persone».
Proprio quest’ultimo discorso è al centro delle riflessioni sugli scenari futuri. «C’è molta incertezza – ha premesso il comandante –, stiamo attendendo di capire le intenzioni del Cantone. Però è molto importante che le Polcom restino un servizio di prossimità, se non la facciamo noi chi la fa?». Dello stesso avviso naturalmente anche Orio Galli, ospite della presentazione. «Le Polcom dovranno anzi sempre più specializzarsi nella prossimità – l’opinione del presidente dell’Associazione delle polizie comunali ticinesi –, in quanto rappresentano un ingranaggio fondamentale della sicurezza del cantone. Le Polizie strutturate dovranno rimanere, è un volere che è stato espresso anche dai Municipi. In quale forma, lo si vedrà: è attesa una bozza del rapporto che il gruppo di lavoro ad hoc deve presentare al Consiglio di Stato che a sua volta, dopo averla rielaborata, dovrà ripresentarla al Gran Consiglio».
Galli ha altresì evidenziato un dato in particolare riguardante Stabio, comune di frontiera: «Il fatto che nel 2021 ci siano stati ‘solo’ otto furti con scasso nelle abitazioni è un ottimo risultato ed è dovuto anche al fatto che si è molto insistito sulla prossimità: se i reati diminuiscono è anche perché c’è molta prevenzione, molta conoscenza del territorio, molta collaborazione con la cittadinanza e gli altri servizi comunali». Un aspetto, quello della cooperazione, messo in evidenza anche da Francesca Frigerio, capodicastero Sanità, Sicurezza sociale, Ordine pubblico e sicurezza e Difesa: «La polizia e la socialità sono strettamente connesse. Per noi è fondamentale avere una polizia che sa come muoversi, che conosce le persone, soprattutto quando ci sono dei casi delicati. Si collabora regolarmente, ci si scambiano frequentemente pareri. È un buon valore aggiunto».
Come i furti nelle abitazioni, 8 sono stati anche quelli di veicoli – per la maggior parte bici –, una rapina, un allarme bomba alla dogana di Gaggiolo, 22 gli incidenti dei quali solo uno con ferimento, 32 i controlli della velocità, 631 le contravvenzioni alla Legge federale sulla circolazione stradale (105 delle quale inflitte dalla Polizia di Mendrisio), 24 i sequestri di targhe, 53 i controlli per residenze fittizie, 35 gli accompagnamenti forzati, 13 intimazioni di atti giudiziari e ben 605 quelle di precetti esecutivi. La Polcom è poi attiva su diversi fronti, dall’educazione stradale alle campagne informative rivolte per esempio alla terza età. Al centro delle attenzioni, in tutto il cantone, l’anno scorso si sono tuttavia trovati soprattutto i giovani. «Siamo molto sensibili alle dinamiche giovanili – la precisazione di Botti –. Ci sono stati alcuni problemi relativi agli assembramenti e al littering in particolare in zona scuole medie. Tuttavia la situazione è migliorata, anche noi abbiamo modificato un po’ l’approccio e questo ha portato a buoni risultati. Abbiamo due agenti nel Gruppo Visione Giovani cantonale e anche questo sta dando i suoi frutti: per discutere di alcune problematiche che li riguardano, sono alcuni giovani stessi che si presentano spontaneamente e questo ci fa piacere».