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Ente regionale per lo sport varato con ‘la giusta mentalità’

Il Comitato si è messo al lavoro. Il presidente Davide Lurati: ‘Adesso si guarda ai temi in ottica distrettuale’

Per l’Ente la partita è appena iniziata
(Ti-Press)
15 marzo 2022
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Ora come ora l’idea di un Comune unico nel Mendrisiotto è ancora lontana nel tempo. Se parliamo, invece, di impianti sportivi, progetti e movimento giovanile, allora il Distretto ragiona ormai come ‘un sol uomo’. Ci sono voluti anni e un lavoro attento di diplomazia, alla fine però l’Ente regionale per lo sport è divenuto una realtà. Dal primo dicembre scorso l’Erspo – questo l’acronimo – è un punto di riferimento per dodici Comuni della regione. Sin qui il neonato Ente del Mendrisiotto e Basso Ceresio si è riunito ‘solo’ due volte, ma si è già visto che qualcosa è cambiato.

‘Ora ci siamo’

«Oggi possiamo senz’altro dire che l’Ente c’è», commenta con giustificato orgoglio il suo presidente Davide Lurati, a capo del Dicastero sport e tempo libero a Chiasso. «L’Ente esiste e si fa promotore delle istanze locali nei riguardi del Consiglio di Stato, della Confederazione e delle stesse società sportive. Il nostro intento? Risolvere i problemi che si presentano». Lurati è ben consapevole che sul tavolo si stanno già accumulando i dossier e che le sfide non mancano. «Certo, abbiamo appena iniziato a lavorare – ci dice il presidente –, e sappiamo che vi è molto da fare, ma è già stata impressa una traccia importante».

Lo sguardo si allarga

I sette Comuni che, di buon grado, siedono nel Comitato – con Chiasso, Mendrisio, Coldrerio, ovvero gli apripista, Stabio, Morbio Inferiore, Riva San Vitale e Melano – e che assieme agli altri enti locali – quasi tutti quelli che compongono il Distretto – fanno parte di questa nuova avventura istituzionale, hanno già potuto toccare con mano il cambio di passo. «Ciò che si nota e che fa piacere – ci fa notare ancora Davide Lurati – è la giusta mentalità con la quale si stanno affrontando le tematiche. Adesso l’approccio è orientato a tutta la regione. I Comuni nel portare all’attenzione i diversi incarti aperti, lo fanno in un’ottica distrettuale».

Un grande passo avanti, del resto, è stato quello di allargare lo sguardo all’intero patrimonio di infrastrutture sportive a disposizione. «Come abbiamo delineato – illustra Lurati –, in questo momento abbiamo undici poli sportivi di interesse regionale. L’esistenza dell’Ente ci dà modo di essere operativi anche nel caso di un intervento di manutenzione e la conseguente ricerca di sussidi cantonali e federali. Non solo, potremo sviluppare dei concetti più strutturati a favore delle varie discipline, degli sportivi e delle società».

I progetti nel cassetto

Una strategia d’azione concordata che riesce altresì ad agevolare operazioni virtuose quale è quella, ad esempio, di SportAcademy e della palestra multidisciplinare a Genestrerio. Ecco perché si confida, vola l’Ente regionale per lo sport, di riuscire a condurre in porto anche altre opere, come la sistemazione della pista d’atletica a Chiasso oppure la realizzazione di una piscina coperta a Mendrisio. Progetto, quest’ultimo, sul quale la Città è ancora in trattative con il Consiglio di Stato, come riferito di recente davanti al Consiglio comunale dal capodicastero Sport e tempo libero Paolo Danielli.

Movimento giovanile

Il Plr a Chiasso teme per il futuro

Del resto, l’Erspo potrebbe rivelarsi un osservatorio interessante pure per problematiche più sensibili e che interessano i giovani sportivi del Distretto. Tra i temi arrivati sul suo tavolo ve n’è, infatti, uno che a Chiasso preoccupa il Plr, quello del ricambio generazionale all’interno dei sodalizi – una sessantina quelli attivi nella cittadina – e, dunque, del loro futuro.

In passato le chiamavano primavere (riferendosi alle giovani speranze), oggi certe politiche societarie potrebbero segnare l’autunno dei movimenti giovanili locali. Questo, almeno, è il timore che assilla da un po’ un gruppo di consiglieri comunali liberali radicali. Gruppo che ha deciso di farne una tematica istituzionale da mettere all’ordine del giorno del Municipio cittadino. L’interrogazione firmata da Giovanni Pezzotti, Davide Capoferri, Paola Taglioni Bernardasci e Walter Baumgartner chiama ora l’esecutivo a ragionare sull’avvenire della realtà associativa locale, che ha una storia radicata al territorio e rappresenta "un valore aggiunto di cui non possiamo e non dobbiamo assolutamente privarci".

Il nodo? ‘Le politiche societarie’

Oggi, annotano i consiglieri, in molti soffrono di "un male comune, la carenza di giovani". E i fattori, sottolineano, sono diversi. "Eppure – rilanciano –, molti di noi sono a conoscenza (per via diretta o indiretta) del fatto che alla radice del problema vi sono molto spesso delle politiche alquanto discutibili intraprese dalle associazioni giovanili". E a pagare pegno è la fascia adolescenziale, tra i 15 e i 20 anni, che agli occhi del Plr rischia di restare esclusa dal movimento giovanile delle società. "Temiamo seriamente – motivano – che si arriverà un giorno ad assistere alla scomparsa di numerose associazioni e dunque alla perdita del tessuto sociale di Chiasso".

È su questi aspetti, in particolare, che i quattro esponenti del partito intendono accendere i riflettori e indirizzano gli interrogativi girati al Municipio chiassese, proprio con l’intento di capire che ruolo e spazio hanno oggi i ragazzi momò dentro questa realtà e come possa intervenire l’ente locale per incentivare la loro partecipazione alle attività.

«Il Comune di Chiasso è conscio della situazione e si sta già adoperando in tal senso. Adesso, però – ci fa sapere Lurati, in qualità di presidente (oltre che di capodicastero) – vedremo cosa si può fare anche a livello di Ente regionale per lo sport».

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