Mendrisio risponde all’interrogazione sull’abolizione dell’ora obbligatoria alle Elementari: non solo costi, occorre pure creare una cultura digitale
L’abolizione dell’ora obbligatoria d’informatica alle Elementari di Mendrisio (poi sostituita con un corso opzionale dedicato agli allievi di quinta di tutte le sedi dell’Istituto scolastico) non va letta in ottica di mero risparmio economico. E inoltre il Comune attende il Cantone, che ha già annunciato la volontà “di dare un concreto indirizzo all’introduzione dell’informatica” alle Elementari. E sottolinea che “questo indirizzo non contempla espressamente l’istituzione dell’ora di informatica (...) l’ottica primaria è quella di formare i docenti e creare una cultura digitale”. Questa, in estrema sintesi, la risposta del Municipio all’interrogazione presentata lo scorso settembre da alcuni consiglieri comunali (prima firmataria, Corinna Pons, Ppd) che ha sollevato l’inopportunità di rinunciare al modulo di informatica, specie alla luce della pandemia e dell’utilizzo di piattaforme durante il lockdown.
Il tema si conferma comunque di grande interesse e attualità, tanto che nella risposta all’interrogazione, il Municipio allega un dettagliato rapporto, intitolato, ‘L’insegnamento dell’informatica nella scuola elementare’ stilato dall’Istituto scolastico che si prefigge di sviluppare alcune proposte concrete in ottica futura. Va intanto evidenziato che Mendrisio è stato il primo, all’inizio degli anni Duemila, ad aver introdotto un corso di informatica alle Elementari in Ticino, fungendo da apripista. "Da tempo tuttavia le esigenze di questo tipo di progetto sono mutate anche in considerazione dei grandi mutamenti intervenuti nel mondo dell’informatica (software, accesso generalizzato, tema del web, pericoli, ...)”. Va inoltre sottolineato che la Divisione Scuola, con il contributo del Cerdd, sta elaborando le linee guida per l’insegnamento delle Ict, ma per quanto attiene alle tempistiche non se ne scorgerà l’introduzione prima del settembre 2022. Il rapporto evidenzia come s’imponga una riflessione “relativa al ruolo e ai compiti del docente di informatica (...) anche in virtù della attuale differenza di mandato per i due docenti” che attualmente si occupano dell’insegnamento dell’informatica all’Istituto scolastico di Mendrisio. Vanno inoltre precisati “gli elementi disciplinari, teorici e pedagogici” dell’insegnamento dell’informatica, "con proposte formative che abbiano significato per i bambini (che siano elementi di necessità, come i temi affrontati dal Gvg e che vertano sulla sicurezza in Internet). Una possibile proposta (la più caldeggiata) - si legge fra le conclusioni del rapporto - "è quella di potenziare il ruolo del docente di informatica, legandolo direttamente al Centro elaborazione dati e rendendolo operativo su tutti i fronti che rimangono aperti dopo la scomparsa del Drd (docente risorsa digitale). "Questa figura potrebbe avere un onere lavorativo del 70% per un costo di circa 65 mila franchi annui (di poco superiore a quanto già destinato all’insegnamento dell’informatica ma con un netto beneficio in termini di operatività, sostegno ai docenti, elaborazione di progetti, interpretazione del piano di studio, contatti con le istanze comunali e cantonali) e fungere da figura unica per l’insieme del nostro Istituto”. Il rapporto immagina 3 anni di prova per questo tipo di figura.
Tornando alle risposte all’interrogazione, il Municipio rende noto che “la Direzione scolastica, con l’importante sostegno e la collaborazione dell’ispettorato scolastico e del Cerdd intensificherà il lavoro sull’aggiornamento dei docenti e sulla formazione e implementazione della figura del Drd (docente risorsa digitale) che diventerà parte integrante della realtà scolastica del nostro Istituto scolastico. I costi di formazione e aggiornamento sono presi a carico direttamente dal Cantone che quindi contribuisce notevolmente in questo ambito”. Gli autori dell’interrogazione chiedevano inoltre se il Municipio non creda che “essere promotore nell’istruire all’uso consapevole delle nuove tecnologie possa essere preso come esempio dagli altri istituti scolastici“. Dal canto suo. l’Esecutivo evidenzia che lo scopo è soprattutto quello di "interpretare al meglio lo spirito di una scuola pronta ad affrontare le sfide che la digitalizzazione rappresenta, capace di preparare i bambini ad un uso consapevole dei mezzi a loro disposizione e desiderosa di innovare”. "Proprio per questo - chiosa il Municipio - la scelta è quella di investire sia dal punto di vista del capitale umano (formazione, aggiornamento, introduzione di figure professionali) sia da quello della presenza di mezzi tecnologici (nuovi computer, tablet, schermi mobili) nella scuola”.