Brunella Frigerio, volontaria dalla prima ora, racconta la realtà del Centro di distribuzione alimentare: la povertà colpisce anche i giovani
Con gli occhi di chi c’era dal primo giorno. Con gli occhi di Brunella Frigerio, casalinga, volontaria del Centro di distribuzione alimentare di Tavolino Magico di Chiasso – che quest’anno ha raggiunto (silenziosamente) il suo decimo anno di attività – tracciamo un bilancio in tema di inesauribile spirito di solidarietà, umanità, rivolti a una realtà invisibile: la povertà. Non prima di gettare lo sguardo sulla concretezza dei dati: i due Centri di distribuzione più a sud del Ticino – sono 14 in tutto il Cantone – soddisfano i bisogni di un numero considerevole di persone: a Chiasso ogni settimana vengono elargiti 850 chili di cibo a 160 persone; mentre a Mendrisio, realtà che conosce un sensibile aumento di giovani in difficoltà, 630 chili di cibo a favore di 110 persone. Complessivamente in Ticino sono 2’200 i beneficiari aiutati ogni settimana dall’associazione e il numero tende a crescere.
Con la pandemia la situazione si è aggravata? «Sì», risponde Brunella Frigerio, ogni martedì dalle 16.30 alle 17.30 al fronte di Tavolino Magico di Chiasso, in via Vela 2, coordinato da Bruna Bernasconi. «Se prima del virus si poteva avere un contatto e gli utenti potevano scegliere e servirsi direttamente del cibo erogato, adesso ognuno riceve la sua busta, si ferma trenta secondi e poi se ne deve andare. Misure anti Covid che tutelano volontari e beneficiari. Sicuramente questo è stato un cambiamento molto forte». «Un altro dato di realtà è che la lista si è allungata: ci sono molti che hanno perso il lavoro e si vedono inoltre molte famiglie monoparentali, mamme con i loro bambini. All’inizio di Tavolino Magico erano quasi tutti stranieri. Adesso abbiamo diversi ticinesi del posto, soprattutto cinquantenni in disoccupazione». Umanamente cosa le restituisce il Tavolino Magico? «Ogni volta per me il martedì, il giorno di distribuzione, rappresenta una nuova sfida. Ci vado sempre molto volentieri. Il bisogno è crescente anche fra le persone che si conoscono, che vivono momenti di difficoltà», spiega Brunella Frigerio, una delle venti volontarie della sede di Chiasso.
Coloro che hanno diritto ad accedere agli aiuti di Tavolino Magico «ricevono settimanalmente 4,5 chili di prodotti alimentari a testa, perlopiù frutta e verdura. In cambio è richiesto loro un franco simbolico. L’opportunità ad accedere agli aiuti arriva dalle segnalazioni di Comune o di altri enti sociali, quali Croce Rossa e Sos Infanzia, che dopo aver ponderato il caso dal profilo finanziario consegnano la tessera con la data preposta per il ritiro degli alimenti», spiega la nostra interlocutrice. Che aggiunge: «Abbiamo il gruppo dei siriani, quello degli africani. C’è molta solidarietà e integrazione. Da due anni a questa parte, a causa del Covid, non vi è tuttavia quasi più contatto, perché le consegne avvengono a scaglioni e a orari prestabiliti, a discapito della socializzazione».
La solidarietà non si ferma, attiva più che mai soprattutto sotto le feste. «Ma la busta è la stessa, purtroppo noi non possiamo scegliere di mettere di più o prodotti su richiesta, perché dobbiamo sottostare alla distribuzione. Magari un martedì c’è tanto formaggio e meno pane, un altro martedì c’è invece più pane e meno frutta. Anche per noi è una giostra, quel che arriva arriva. Negli anni siamo arrivati anche a raggiungere le 280 persone beneficiarie. Gli alimenti rispondono ai bisogni primari e la quantità e la qualità sono sempre assicurate».
Prosegue la volontaria di Tavolino Magico: «Abbiamo anche giovani in assistenza che hanno interrotto gli studi o che non hanno ancora trovato una stabilità professionale. Abbiamo di tutto, davvero di tutto e i numeri di chi ha bisogno tendono ad aumentare». «Vedere tanta povertà in Svizzera è una lezione di vita che ti apre gli occhi, in dieci anni abbiamo sostenuto davvero tante famiglie, non solo dando cibo, anche aiutando a sbrigare questioni amministrative», dichiara Brunella Frigerio. Tra i beneficiari a Chiasso figurano, come negli altri 13 Centri di distribuzione, ‘working poor’; famiglie numerose, fino a 9 persone, o monoparentali; rifugiati; persone in difficoltà, giovani, che non trovano lavoro, che l’hanno perso o ricevono prestazioni sociali insufficienti; pochi o nessun anziano. Fino al 2014, la distribuzione è avvenuta nel locale sotto il cinema Excelsior, dove lo spazio però non bastava più per 70 carte acquisti (corrispondono a oltre 200 persone), andava trovato uno spazio più adeguato. Da luglio 2014, la distribuzione, si è così spostata alla palestra dismessa di via Vela, messa a disposizione gratuitamente dal Comune. Qui ogni settimana si rinnova l’appuntamento con la solidarietà.