Lo stabilisce una variante del Piano regolatore particolareggiato. Il complesso ospiterà 120 posti letto e 40 appartamenti per anziani indipendenti
La casa anziani San Rocco di Morbio Inferiore verrà demolita e ricostruita. Un intervento reso possibile grazie alla variante di Piano regolatore particolareggiato del Nucleo storico ‘casa anziani’ in pubblicazione all’Ufficio tecnico di Morbio Inferiore fino al 3 dicembre (l’incarto può essere consultato dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16). L’esame preliminare ha trovato il parere favorevole del Dipartimento del territorio (Dt). In questa fase di partecipazione pubblica, come spiega il Municipio di Morbio Inferiore, “non vi è possibilità di ricorso” ma potranno essere presentate eventuali osservazioni o proposte in forma scritta.
La Fondazione Parco San Rocco, proprietaria della casa di riposo, ha promosso già da alcuni anni il programma ‘Rete Parco San Rocco’, coordinato a scala intercomunale, per rispondere ai cambiamenti in corso nelle strutture familiari e al generale processo di invecchiamento della popolazione. Questo programma prevede la realizzazione dei Quartieri intergenerazionali di Morbio Inferiore, Coldrerio e Vacallo. Il programma iniziale prevedeva l’aumento dei posti letto per anziani attraverso la realizzazione e la messa in esercizio dei quartieri di Coldrerio e Vacallo, e il successivo ampliamento della struttura di Morbio Inferiore. A seguito di mutate situazioni riguardo ai tempi necessari per concludere le differenti procedure, la Fondazione San Rocco ha sviluppato, in accordo con l’Ufficio degli anziani e delle cure a domicilio, un concetto che permette di rendere la ristrutturazione di Morbio Inferiore indipendente dal programma di messa in esercizio della casa di Vacallo. Un concetto che, come si legge nella variante elaborata da Planidea, “comporta la decisione di abbandonare l’ipotesi di ristrutturazione-ampliamento della struttura e di realizzare una nuova struttura sostitutiva in grado di adempiere in modo ottimale alle esigenze moderne, fermo restando che la demolizione della struttura esistente potrà avvenire solo secondo determinate tempistiche necessarie a garantire il mantenimento e il trasferimento degli ospiti dalla vecchia alla nuova struttura”. Dal canto suo, il Dt evidenzia che “la modifica pianificatoria crea nuove premesse per consentire la demolizione e la ricostruzione della Casa San Rocco esistente, ora non ammessa dal Piano particolareggiato in vigore”. Il documento attribuisce infatti l’edificio esistente alla categoria ‘Riattamento particolare’ e la sua demolizione può entrare in linea di conto solo in stato di degrado irreversibile.
La volontà della Fondazione San Rocco è di insediare un complesso, da edificare a tappe, che prevede circa 120 posti letto e 40 appartamenti (1,5-2,5 locali), in rete con il centro servizi e volti ad accompagnare giovani anziani indipendenti. La nuova pianificazione, si legge ancora nell’esame preliminare, “estende la gamma dei contenuti pubblici, affiancando alla destinazione ‘casa anziani’ altre destinazioni di carattere pubblico (produzione di servizi, attività commerciali e artigianato locale) con l’intento di definire un nuovo quartiere intergenerazionale”. Dal profilo urbanistico, l’intendimento è di favorire la ricucitura con il nucleo storico, migliorando la relazione spaziale con gli edifici esistenti d’interesse pubblico, quali la casa comunale e l’Oratorio di San Rocco. In tal senso, è prefigurata una disposizione volumetrica del nuovo impianto che, concettualmente, si apre verso l’impianto storico e non, come la casa attuale, che si orienta verso valle negando il rapporto con il nucleo”.
Il Dipartimento del territorio riserva “un plauso” al Municipio di Morbio Inferiore che “ha previsto a livello pianificatorio l’obbligo del concorso di architettura per la progettazione del nuovo centro”. Una procedura che “permetterà di valutare più soluzioni, scegliendo quella che meglio si adatta al contesto paesaggistico e urbanistico, alle necessità locali e alla funzionalità della struttura”. Questo perché oltre a rispondere alle esigenze di carattere funzionale e logistico, “la progettazione del nuovo impianto dovrà riporre una particolare attenzione alla componente urbanistica”. Il Dt invita l’esecutivo a “prestare particolare attenzione nell’ambito dell’allestimento del bando di concorso e nella valutazione dei progetti” per la sistemazione a verde degli spazi liberi di valenza pubblica a contatto con via Francesco Chiesa. “Le costruzioni interrate non devono risultare di impedimento, se non in misura ragionevole, per la libera sistemazione dell’area verde”. Quest’ultima “dovrà consentire di impiantare alberature ad alto fusto”. L’Esecutivo viene infine invitato a “sincerarsi che l’offerta di posteggi pubblici sia commisurata all’effettivo fabbisogno”. Un aspetto che “andrà affrontato al più tardi nell’ambito dell’allestimento del bando di concorso e nella scelta del progetto da realizzare”.