Mendrisiotto

Per Mendrisio la corsia per i Tir non è necessaria

La Città ribadisce la sua contrarietà e chiede all’Ustra di sospendere anche la prassi già in uso da anni nel tratto finale dell’A2

Non si vogliono più le file di camion sull’autostrada
(Ti-Press)
21 ottobre 2021
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Dal Mendrisiotto sale sempre più forte la voce contraria anche solo all’idea che lungo l’A2, fra l’area di servizio di Coldrerio e il viadotto di Bisio, in direzione sud, si possa realizzare una corsia dedicata ai camion in attesa di essere sdoganati a Brogeda. Dopo aver firmato con Balerna e Novazzano una lettera più che critica all’indirizzo dell’Ufficio federale delle strade (Ustra), il Municipio di Mendrisio ha messo nero su bianco la sua posizione anche nella risposta agli interrogativi sollevati dal Plr. L’esecutivo non si dice contrario a una messa in sicurezza della corsia, che sarà lunga 1’800 metri, verrà separata dalla carreggiata da una barriera e potrà fare posto a una sessantina di Tir, da stoccare – secondo le indicazioni di Ustra – una quarantina di giorni l’anno a partire dal 2028. Il punto è un altro: è la proposta di creare una sosta regolare per i veicoli pesanti a essere “inaccettabile”. Ad alimentare i timori della Città è proprio la prospettiva della regolarità, che “aggraverà i livelli già critici d’inquinamento del Mendrisiotto, una delle regioni più inquinate e trafficate della Svizzera”, sottolinea ancora l’autorità locale.

Allargando lo sguardo, agli occhi di Mendrisio non è possibile non considerare altri due aspetti. Il primo fa leva sul piano di telematizzazione per le pratiche doganali, che darà modo di snellire i tempi di attesa e che l’Amministrazione federale delle dogane completerà entro il 2025 (quindi prima della messa in funzione della corsia ad hoc). Il secondo, come richiama il Municipio stesso, evoca la futura Area multiservizi e centro di controllo per i camion a Giornico per il traffico proveniente dal Gottardo a cui si aggiungerà la struttura di Roveredo per il San Bernardino. Insieme, osserva l’esecutivo, “dovrebbero essere sufficienti in futuro a stazionare i veicoli pesanti in transito verso l’Italia durante le fasi di grande afflusso”. Come dire che la soluzione immaginata nel Basso Mendrisiotto “non sarà necessaria”.

La Città non può che rilanciare, dunque, la richiesta rivolta all’Ustra di “rivalutare” i contenuti del progetto, domandando altresì di “sospendere definitivamente lo stazionamento attuale sulla corsia di emergenza non appena verrà aperta l’area di Giornico”. Infrastruttura che si prevede di aprire dalla fine del 2022, risultato di una operazione da circa 250 milioni di franchi.