A suggerire la soluzione per evitare ‘disparità di trattamento’ fra i cittadini è il gruppo Lega-Udc-Udf
La chiusura del nucleo di Ligornetto nelle ore di punta del traffico dei pendolari continua a tenere banco a Mendrisio. Ancora una volta l’attenzione è rivolta, però, alle difficoltà di spostamento degli abitanti della Città. Nel cassetto da tempo, già testata nel 2016, la misura mira ad alleggerire il ‘cuore’ di uno dei Quartieri del capoluogo dal viavai transfrontaliero. Un obiettivo compreso anche da un gruppo di consiglieri comunali di Lega-Udc-Udf. Il punto, come si richiama in una interrogazione al Municipio, è che nel perseguire quell’intento, peraltro non risolutivo del problema più in generale, si vanno a creare delle “disparità di trattamento fra i vari Quartieri della Città”. In effetti, fanno notare ancora il primo firmatario Samuele Caimi e con lui Roberto Pellegrini, Benjiamin Albertalli, Lorenzo Rusconi, Nadir Sutter e Alessio Allio, “queste scelte generano malcontento fra i residenti di Mendrisio”, i quali “vorrebbero poter transitare liberamente, senza limitazioni”.
E qui i firmatari avanzano una proposta. Si potrebbe, suggeriscono, “apporre un correttivo creando un ‘bollino’ – oggi è concesso a chi vive e lavora nella cosiddetta zona rossa di Ligornetto, ndr – a beneficio dei residenti della Città di Mendrisio”. Una sorta di lasciapassare che “permetterebbe ai residenti di transitare in determinate zone (vedi Ligornetto e Rancate) senza per questo dover aprire al traffico transfrontaliero”. Una soluzione simile, si ricorda nell’atto parlamentare recapitato lunedì e che, sullo stesso tema, si aggiunge all’interrogazione di Ppd-Verdi liberali, viene già “ampiamente praticata da diversi Comuni come Caslano, Coldrerio, Balerna, ed era praticata dagli stessi ex Comuni di Rancate e Ligornetto”. L’esecutivo, si chiede quindi, “intende studiare una proposta in tal senso?”.