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Il Gruppo banche Chiasso? 'Sempre vicino alla cittadina'

Il presidente Anderegg rassicura: 'La strategia di sostegno non è cambiata'. E la piazza ha tenuto, nonostante il Covid

Il Covid-19 ha avuto un impatto anche sulla piazza bancaria (Ti-Press)
23 agosto 2021
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La pandemia da Covid-19 ha cambiato le vite di tutti. Anche gli istituti bancari della piazza finanziaria di Chiasso si sono visti costretti a ripensare la loro quotidianità. Quindi il Gruppo banche Chiasso non ha fatto eccezione. Scattato il 'lockdown' e annullati i calendari delle manifestazioni, il Gruppo a cui fanno capo sei banche - Efg, BancaStato, Banca del Sempione, Credit Suisse, Bps e Raiffeisen - ha dovuto riorientare il proprio budget annuale destinato a sostenere eventi e iniziative locali. Così quando, di recente, chi aveva contato sin qui su quel contributo si è visto dire di 'no', si è temuto si fosse fatto un passo indietro nella politica di supporto alla realtà chiassese. Matthias Anderegg, da inizio 2018 alla testa del Gruppo banche Chiasso, nonché direttore della sede cittadina del Credit Suisse, smentisce però con determinazione quelle voci. «Il Gruppo - conferma a 'laRegione' - non ha modificato la sua strategia. A essere cambiata, semmai è la situazione in cui ci siamo trovati. Ci si è dovuti adeguare a ciò che capitava», ribadisce.

Un 2020 nel segno dei giovani

Sgombrato il campo da possibili fraintendimenti, quindi si continuerà ad assicurare vicinanza alle proposte cittadine? «Il gruppo - ci spiega Anderegg - ogni anno ha a disposizione un budget, che viene utilizzato, mi sento di dire, nel modo più consono a dipendenza delle condizioni e delle richieste». Il 2020 è stato, però, un anno decisamente particolare. «Infatti, abbiamo deciso di destinare un sostegno importante a un'unica iniziativa, sulla quale abbiamo riversato più dell'intera somma annuale a disposizione». Su cosa è caduta la vostra scelta? Ed è possibile conoscere la cifra del contributo? «Abbiamo ritenuto - ci risponde il presidente - di supportare una iniziativa del Comune di Chiasso indirizzata a dare una mano alle aziende che assumono degli apprendisti in questi tempi di Covid. E di farlo con 30mila franchi». Un importo di sicuro significativo per una decisione che non è stata, fa capire Anderegg, estemporanea. «Da sempre - fa presente - abbiamo un occhio di riguardo verso i giovani e le opportunità per dare loro una mano. Ebbene, l'azione del Comune combinava due aspetti: la possibilità di far sentire la nostra presenza in un momento difficile, di pandemia, da un lato, e l'opportunità di supportare, seppur in modo indiretto, i ragazzi che si stanno preparando al futuro, dall'altro. Insomma, era una proposta degna di essere appoggiata».

'Dei no? È già successo'

E per il prossimo futuro, quale sarà la politica del Gruppo banche? «L'approccio - assicura Anderegg - rimane lo stesso. Ci muoveremo in base alle domande ricevute e alle disponibilità che abbiamo». Nel 2021 vi è stata una seppur timida ripresa quanto ad attività e manifestazioni: siete stati più sollecitati dopo un anno di stop? «Direi di no. Il numero di richieste ricevute è inferiore rispetto agli anni passati». In alcuni casi, però, quest'anno non avete rinnovato il contributo. «Come è già successo in precedenza: a qualcuno si è dovuto dire di 'no' - fa notare il presidente -. Dipende anche dalle disponibilità del momento. Per contro, è già capitato nel caso di eventi noti che andassimo noi del Gruppo a chiedere se vi fosse bisogno di una mano. Certo i nostri non sono aiuti a fondo perso, ma mirati e a favore di iniziative, spettacoli, pubblicazioni. Anche quest'anno valuteremo, dunque, man mano in base ai contenuti. Va detto che la pandemia ha imposto a tutti un passo indietro».

Covid e piazza finanziaria: nessuno scossone

Passiamo alla piazza finanziaria. Anche su questo fronte la crisi sanitaria da Covid-19 ha avuto degli effetti? «Al Gruppo banche Chiasso non sono noti cambiamenti di rilievo in questo contesto - ci dice Anderegg -. È chiaro, anche qui la pandemia ha avuto un impatto, ad esempio sul modo di lavorare. Tutti gli istituti bancari hanno sperimentato, infatti, l'home working (il lavoro da casa, ndr). I singoli istituti si stanno chiedendo se e in quale misura offrire la possibilità dell’home working anche dopo la pandemia, visto che potrebbero beneficiarne i dipendenti in termini di equilibrio fra vita privata e lavoro». Ma su questo punto, lascia intendere il presidente, bisognerà attendere qualche anno per capire cosa succederà e come si riverbererà questa piccola grande rivoluzione sulla realtà urbana. Per il momento, comunque, Chiasso tiene, anche sul versante bancario, e dal via vai di operai in questi ultimi mesi in piazza Indipendenza, nel cuore della cittadina c'è anche chi ha investito. Nonostante il Covid.