L'iniziativa, fissata da un'ordinanza, inizierà lavorando sul comparto scolastico e il Pedibus. In futuro potrà essere estesa ad altri settori
Il lockdown lo ha dimostrato: sono state molte le persone che, a titolo di volontariato, si sono messe a disposizione delle categorie della popolazione più vulnerabili. Morbio Inferiore ha deciso di guardare oltre e, proprio sulla scia dei mesi caratterizzati da emergenza sanitarie e restrizioni, ha deciso di dotarsi di un albo dei volontari civici, gestito da una specifica ordinanza municipale (in pubblicazione fino al prossimo 15 settembre). «Il Covid-19 ha dimostrato quanto sia importante la risorsa del volontariato – spiega Claudia Canova, sindaco di Morbio Inferiore –. Le limitazioni hanno spinto molti cittadini di Morbio a mettere a disposizione il loro tempo per la comunità». Durante i mesi ‘caldi’ della pandemia il Municipio ha attivato i servizi ‘pronto spesa’ e ‘non vi lasciamo soli’, che hanno trovato l'adesione di più di 40 volontari. «Siamo orgogliosi di questo slancio di solidarietà – sottolinea il sindaco –. A Morbio durante il lockdown il volontariato è stato il tratto distintivo della comunità, quindi perché non continuare?». Come spiegato nell'articolo 1 dell'ordinanza, il Comune di Morbio Inferiore riconosce il valore sociale e la funzione dell'attività di volontariato come espressione di partecipazione e solidarietà, ne promuove lo sviluppo sul proprio territorio e ne favorisce l'apporto originale per il conseguimento delle finalità di carattere sociale, civile e culturale.
Ora che i citati servizi sono stati sospesi, grazie al miglioramento della situazione sanitaria, il Municipio è alla ricerca di volontari per l'area dei servizi scolastici. Questo, infatti, il primo settore sul quale l'autorità comunale intende concentrarsi. «Abbiamo un ambito, quello del Pedibus, dove facciamo un po' fatica con le risorse a disposizione – ammette il sindaco –. Vogliamo aumentare la mobilità lenta verso le scuole». Dal 2014 il Comune si è dotato di un piano di mobilità scolastica che permette di andare a scuola a piedi seguendo un tragitto sicuro, di utilizzare le fermate ‘Scendi e vivi’ e ‘Scendi e vivi bus’ oppure di usufruire del servizio di trasporto scolastico. «Abbiamo riscontrato una grande resistenza», spiega Canova. Per ovviare, fino all'anno scorso, a cadenza mensile, sono state organizzate giornate del ‘Cammino sicuro – Pedibus’, con mamme volontarie che si occupavano di accompagnare i bambini a scuola. «Alla ripresa dell'anno scolastico vogliamo organizzare due settimane intere di Pedibus, per poi continuare a sensibilizzare a cadenza regolare – aggiunge ancora Claudia Canova –. Oggi le mamme lavorano e gli impegni aumentano. Per questo ci servono tante persone per poter accompagnare i ragazzi». Da qui l'idea di dotarsi di un albo dei volontari civici, a uso interno, ai quali i singoli volontari possono iscriversi per garantire la propria disponibilità.
Quella del volontariato civico, una formula già molto presente e strutturata nelle città italiane, è «l'insieme delle attività svolte dai singoli cittadini che mettono il loro tempo a disposizione della comunità». Il sindaco di Morbio Inferiore tiene a precisare che si tratta di «un lavoro che integra ma non sostituisce quello del personale dipendente su progetti messi a punto dall'amministrazione». Il primo, come detto, è quello del Pedibus. Se l'iniziativa avrà il successo auspicato, «ci sarà la possibilità di estendere le attività anche al sociale (come accaduto durante la pandemia), alle manifestazioni o all'ambiente». Come si legge nell'ordinanza, l'appello si rivolge a cittadini tra i 18 e i 75 anni domiciliate a Morbio Inferiore con idoneità psico-fisica (dichiarata al momento dell'iscrizione) allo svolgimento dell'incarico; senza condanne con sentenze cresciute in giudicato per qualsiasi reato e/o condanne penali in corso nei confronti di minori, persone o pubbliche amministrazioni. Chi intende svolgere attività di volontariato deve essere iscritto all'albo (il modulo può essere scaricato dal sito www.morbioinf.ch o richiesto alla Cancelleria comunale). «Come per ogni novità, mi lascerò sorprendere – conclude Claudia Canova, interrogata in merito alle sue aspettative –. Ci sono già delle persone che chiamano spontaneamente la cancelleria per mettersi a disposizione. È vero che il primo progetto è molto specifico, ma basta iniziare e attivare il passaparola. Il primo progetto è una necessità puntuale ed è molto specifico, ma la pandemia ci ha fatto capire che queste espressioni di aiuto servono per arricchire la persona».