La Valle di Muggio si congeda da una figura molto conosciuta. Il ricordo di una vicina di casa e amica
È passata qualche settimana dalla prematura scomparsa di Patrizia Zanini, la Postina di Morbio Superiore e Sagno, ma nella comunità il ricordo e il cordoglio sono più vivi che mai. “La si sentiva arrivare annunciata spesso dalla sua risata argentina – la ricorda Mariella Tagliabue –. Aveva il contatto facile, era svelta e precisa e amava tanto il suo lavoro. Nell’ultimo anno aveva sofferto tanto di non poter più andare di casa in casa, ma qualche volta aveva dato una mano alla Patti (una delle sue colleghe) a distribuire la posta nel nostro quartiere”. La malattia l’aveva già colpita duramente qualche anno fa, “ma lei era riuscita a sconfiggerla e tornare al lavoro come prima. L’anno scorso di nuovo all’improvviso, il ricovero in ospedale, un intervento delicato e difficile, ma la settimana successiva era di nuovo a casa sua e poi grazie alle terapie pesanti e impegnative che aveva affrontato con grande coraggio, era rinata come fenice dalle ceneri e aveva ripreso a dedicarsi alle attività quotidiane e al suo giardino”. Mariella Tagliabue ricorda di avere conosciuto Patrizia “dieci anni fa, quando sono tornata a vivere nel Mendrisiotto”. E non solo per il suo lavoro di postina. “Era anche la mia vicina di casa e siamo diventate amiche. Nel corso dell’anno scorso ho avuto un paio di incidenti che mi hanno limitata nei movimenti e lei mi ha generosamente aiutata. Era curiosa e desiderosa di capire e d'imparare cose nuove, le piaceva il fatto che io fossi maestra e ci scambiavamo riflessioni sul significato delle parole e su tanti argomenti che le interessavano a tutto tondo. Mi piaceva tanto la sua parlata che tradiva le sue origini toscane, diceva il ‘babbo’ riferendosi al papà delle sue figlie e i suoi nipotini chiamano il loro, babbo. Alcuni suoi modi di dire mi facevano sorridere, spesso diceva “Io, alla mi nonna le avrei portata l’acqua con le orecchie” e così ricordava la sua gratitudine incondizionata per la nonna che l’aveva cresciuta dopo la morte molto prematuro della sua mamma“. Patrizia Zanini “non ha avuto una vita facile e ha affrontato tante difficolta venendone fuori sempre a testa alta, con una tenacia incredibile. Mancherà molto a tutti”, conclude Mariella Tagliabue.
Anche Cristina, una delle figlie di Patrizia Zanini, ha voluto ricordare la mamma. «Quando eravamo piccole e lei lavorava anche il sabato mattina portando le lettere con il carrettino, se tardava la aspettavamo sul balcone – ci racconta –. Sentivamo la sua risata e riuscivamo a capire dove si trovava. Mia mamma adorava il suo lavoro, era la sua vita e non voleva andare in pensione».