laR+ Mendrisiotto

Pedalando alla scoperta di vino, cibo e… arte 

Il ‘Bike&Wine’ è un’offerta sempre più apprezzata nel Mendrisiotto, anche dai sommelier. A breve aprirà un percorso con visita alla ‘Quadreria Spinelli’.

Momenti da condividere (Ti-Press/Samuel Golay)
20 luglio 2021
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Quello del turismo enogastronomico è un mondo in continuo mutamento. Al suo interno, complice la pandemia, stanno prendendo sempre più piede offerte che abbinano assaggi e degustazioni a passeggiate all’aria aperta. Un fenomeno noto anche alle nostre latitudini. Ne sanno qualcosa i “giovanotti” di Mendrisiotto Terroir, un gruppo di volontari pensionati coordinati da Carlo Crivelli che da qualche anno propongono, tra le altre cose, il ‘Bike&Wine’. «Già la scorsa estate la richiesta è stata buona – ci spiega Crivelli, direttore del Borgovecchio e promotore di ‘Mendrisiotto Terroir’ – ma a partire dal giugno di quest’anno siamo sommersi dalle iscrizioni. Abbiamo una media di tre giri alla settimana e ci troviamo a volte ad avere due gruppi lo stesso giorno». Numeri importanti per un’offerta che ha nella promozione del territorio e dei suoi prodotti lo scopo principale. Si tratta infatti di un percorso in bicicletta tra le colline del Mendrisiotto, durante il quale i partecipanti sono accompagnati nella visita di quattro cantine. «Cerchiamo di variare i produttori coinvolti – prosegue il direttore del Borgovecchio –. Alla fine del giro, che parte da Corteglia e si conclude presso la nostra sede a Balerna, i gruppi si fermano presso la sede di quattro produttori e assaggiano in totale una decina di etichette». Il tutto accompagnato da prodotti tipici della regione, che aiutano a creare un’atmosfera allegra e a prolungare le tappe… «idealmente il giro inizia alle 15 e finisce intorno alle 18. Ma capita molto spesso di fare tardi. È già successo di avere gruppi che, una volta raggiunta l’ultima postazione, sono rimasti fino a serata inoltrata».

‘Anche tanti ticinesi’

Ma chi sono gli interessati a questo genere di offerta? «Inizialmente pensavamo di rivolgerci principalmente a un pubblico della Svizzera tedesca, dove questi format sono molto di moda – prosegue entusiasta –. In realtà abbiamo trovato grande interesse in Ticino, circa la metà dei nostri utenti risiede infatti nel nostro cantone. Veniamo anche contattati per addii al celibato, si può dire che sono diventati una nostra specialità» (ride, ndr).

‘Un’idea che arriva dall’America’

Attivo ormai da diversi anni, ‘Mendrisiotto Terroir’ (sostenuto nella sua nascita anche dall’Ente regionale di sviluppo) è arrivato a proporre il ‘Bike&Wine’ nella sua forma attuale solo da alcune stagioni. «In un primo momento abbiamo proposto un percorso in bicicletta meno incentrato sulla degustazione enologica. Con anche una lezione di bocce e la risalita del Serpiano in funivia, prima di scendere verso il Museo Vela dove è prevista una visita. È un tragitto che proponiamo ancora, anche se quello attuale va per la maggiore». Il cambiamento è poi arrivato grazie a Giada Genini, una studentessa della scuola alberghiera di Bellinzona ora iscritta alla Supsi. «Giada ci ha contattati per sviluppare con noi il suo lavoro di diploma. L’idea che le era venuta durante un soggiorno in America, dove aveva visto queste offerte di pedalate e degustazioni all’aria aperta tra i vigneti». A conferma della bontà del progetto, poi divenuto realtà, c’è anche il ‘Premio ambiente’ vinto nel 2019 al Concorso svizzero dell’enoturismo.

‘Un nuovo percorso: artistico’

Presto i gruppi, la cui grandezza varia da un minimo di quattro persone fino ad arrivare anche a una quindicina di partecipanti, potranno provare un nuovo percorso. «Abbiamo deciso di proporre un nuovo tracciato, così da ampliare l’offerta e permettere anche a chi è già stato dai noi di tornare in sella e fare una nuova esperienza», afferma Crivelli. Come tema principale da affiancare al vino ci sarà questa volta l’arte, con il giro che parte dalla Quadreria Spinelli situata a Pignora (Novazzano). «Si comincia con una visita alla mostra privata della pittrice Anita Spinelli, che proprio nella casa colonica dove sono esposte le sue opere ha vissuto e lavorato fino all’età di 102 anni – spiega il promotore di ‘Mendrisiotto Terroir’ –. Si tratta di una “chicca”, visto che l’esposizione è aperta solo su appuntamento ed è seguita dagli eredi dell’artista». A bordo delle due ruote, «tutte di seconda mano e non elettriche, anche perché i tracciati sono principalmente in discesa», il tour prosegue verso una cantina situata a Brusata e poi in direzione di Balerna. Lì si ha un altro momento dedicato all’arte, con le opere del pittore ed ex-ferroviere Felice Sala. Come d’abitudine il giro termina alla sede del Borgovecchio dove i partecipanti hanno la possibilità di acquistare (al prezzo indicato dai produttori, senza rincari) i vini assaggiati lungo il tragitto.

L’influencer: ‘Queste nuove offerte hanno potenziale’

Tra chi ha apprezzato l’offerta di ‘Mendrisiotto Terroir’ c’è anche Carlotta Salvini, sommelier toscana e wine influencer con quasi 20mila seguaci su Instagram. «Il Bike&Wine è stata la prima esperienza che ho fatto arrivata in Ticino, sono scesa dal treno e sono subito salita in bicicletta», racconta a ‘laRegione’. L’influencer toscana ha infatti recentemente trascorso un weekend in Ticino, dedicato alla scoperta e alla promozione del nostro territorio. «Questi nuovi formati, che associano la degustazione del vino alla scoperta paesaggistica della regione, stanno avendo un grande successo. Il cliente è molto più coinvolto nell’esperienza». Una proposta che porta inoltre le persone a entrare direttamente in contatto con i vignaioli. «È proprio questo il vantaggio. Al piacere del vino si somma il valore umano dato dalla conoscenza di chi lo produce. Durante il mio giro ho avuto modo di visitare alcune cantine molto piccole, sembrava quasi di entrare in casa dei produttori e assaggiare qualcosa di privato, tenuto nascosto solo per gli amici più intimi», afferma la vincitrice del premio Fisar quale sommelier dell’anno nel 2019. Un peso sempre più importante, per la promozione di questo tipo di offerte che fanno del ‘vivere un’esperienza’ il loro segno distintivo, è quello ricoperto dai social. «Attraverso i social possiamo vedere dall’interno di cosa si tratta – ci spiega Salvini, che è tra i sommelier italiani più seguiti su Instagram –. Inoltre la promozione che passa da questi canali va a colpire un pubblico di nicchia, generalmente molto interessato a quello che gli viene proposto». Ma in un cantone che vede arrivare da nord la maggior parte dei suoi turisti, c’è spazio anche per un’offerta accattivante rivolta a sud della frontiera? «Sicuramente la concorrenza italiana in ambito enogastronomico è notevole, però ci sono altri punti di forza sui quali si deve puntare in Svizzera. Come ad esempio l’escursionismo alpino o i laghi». Conclude Salvini: «Io stessa sono rimasta colpita dalla realtà rurale elvetica, dietro all’immagine ‘glamour’ che si ha del vostro paese c’è un mondo tutto da scoprire».