Il Comitato promotore della petizione firmata da 6'300 cittadini lamenta scarsa attenzione per le ragioni di enti locali e popolazione
La sua delusione, il Comitato contrario alla terza corsia autostradale fra Mendrisio e Lugano, l'aveva manifestata fin dalle prime ore. Adesso, però, c'è anche una lunga presa di posizione a dire nero su bianco tutta la sorpresa e il "grande disappunto" che accompagnano il sostegno dichiarato dal Cantone al progetto PoLuMe presentato dall'Ustra, l'Ufficio federale delle strade. La quasi totale condivisione dei contenuti del piano per il potenziamento dell'A2 a sud e il supporto finanziario (di 84 milioni di franchi) assicurato a un investimento plurimiliardario ha spiazzato. Dopo aver manifestato la sua opposizione con una petizione firmata da 6'300 cittadini, il Comitato ribadisce la sua convinzione: "aprire nuove strade (oltretutto solo per quattro ore al giorno) non farà infatti che incentivare ulteriormente l'uso del veicolo a motore privato, a scapito della salute e della qualità di vita dei residenti e dell'attrattività di un'intera regione".
Sono due, in particolare, i passaggi su cui i contrari fanno leva. Il primo non sottace il fatto di considerare "vergognoso e irrispettoso verso i Comuni, i Consigli comunali, i numerosi esponenti politici, le varie associazioni e le migliaia di persone che hanno sostenuto la petizione, che il Consiglio di Stato nella sua presa di posizione pubblica su PoLuMe e durante la conferenza stampa non abbia fatto neanche una volta cenno alla forte opposizione al progetto (o perlomeno all'espressione di numerose criticità) che si è alzata da più parti nel Mendrisiotto e nel Basso Ceresio". Tanto più, si richiama nella nota, che "la popolazione è preoccupata dall’impatto che questo progetto epocale avrà sulla regione e sulla qualità di vita e ha diritto a esprimersi in merito e a essere ascoltata".
Si è avvertito, insomma, uno "scollamento tra alcuni politici, che dovrebbero rappresentare le volontà dei loro elettori, e le persone residenti nel Basso Ceresio e nel Mendrisiotto, che sperimentano quotidianamente e in prima persona gli effetti nefasti del traffico". I timori della cittadinanza, si rilancia, sono rimasti inascoltati.
Il secondo punto non è meno importante agli occhi del Comitato. Se non si potrà proprio fare a meno di questa opera, allora, si rivendica, occorrono "misure che vadano realmente a beneficio di tutta la regione, con la messa in galleria da Bissone a Mendrisio e/o la copertura dell'A2 nei centri abitati, in modo da tutelare realmente l'ambiente e la salute della popolazione". Come dire che non bastano un porto regionale (a Melano) e una passeggiata a lago - in gran parte previsti, si annota - per compensare gli effetti del potenziamento dell'A2. Anche perché non tutti i Comuni, si motiva, ricevono lo stesso trattamento. Il riferimento è soprattutto a Bissone, dove un decennio fa, esplicita il Comitato, sono stati già spesi 52 milioni per la protezione fonica. "Viene quindi da chiedersi - si annota - da dove derivi questo trattamento iniquo, con da una parte un Comune che ha recentemente beneficiato di interventi milionari per la mitigazione degli effetti negativi dell'autostrada (peraltro condivisi e necessari), mentre per gli altri Comuni del Basso Ceresio (Maroggia, Melano e Capolago in primis), che sono confrontati con un'identica situazione di degrado ambientale e paesaggistico e si ritrovano con un tratto di autostrada vetusto, che necessita di interventi di manutenzione importanti, non viene considerata necessaria o finanziariamente fattibile una riqualifica con la messa in galleria del tracciato".
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