Primo incontro a Maroggia tra rappresentanti dell'Ustra e i proprietari toccati dal potenziamento dell'autostrada fra Mendrisio e Lugano
La via è tracciata. E i piani parlano chiaro: entro il 2035 si potenzierà il tratto sud dell'autostrada, fra Mendrisio e Lugano. Al di là che piaccia o meno (e da queste parti le voci critiche non sono poche), il cosiddetto progetto PoLuMe non solo fluidificherà il traffico (nelle intenzioni), ma cambierà altresì la vita delle persone. L'opera da oltre un miliardo e 800 milioni di franchi - questo il costo globale generale - ha una faccia nascosta. In effetti, oltre a modificare il profilo del paesaggio, inciderà nella quotidianità di chi si ritrova sulla traiettoria di quello che, di fatto, è un nuovo tracciato dell'A2, fra una terza corsia dinamica (nelle ore di punta), gallerie e svincoli. Rivisto l'uso dell'arteria principale e spostata la strada cantonale per liberare i nuclei, vi è chi, in particolare sul territorio di Maroggia, o si è scoperto essere in rotta di collisione con le nuove infrastrutture o per lo meno destinato ad avere un incontro ravvicinato con il collegamento cantonale. In un modo o nell'altro questi residenti potrebbero vedersi costretti a cambiare casa. È vero, oggi non siamo che ai piedi della scala di una procedura complessa e che vedrà affinare il dossier con le autorità locali dopo l'autunno 2022, ma è bastato uno schizzo alla presentazione pubblica, l'ottobre scorso, per rovinare il sonno a un drappello di abitanti del Comune sul Ceresio. Una ragione più che sufficiente per chiedere al Municipio di saperne di più si quanto l'attende. E l'autorità comunale, rispondendo alle preoccupazioni di questi suoi cittadini, ha organizzato una serata-incontro che il primo giugno corso ha messo faccia a faccia un cinquantina di proprietari e rappresentati dell'Ustra, l'Ufficio federale delle strade. Una prima dopo che alla presentazione dell'incarto, il 27 maggio scorso a Bellinzona, a una domanda de 'laRegione' i vertici avevano confermato di non aver avuto ancora dei contatti e che di espropri si parlerà nella fase successiva del progetto.
Il terreno è di quelli delicati, se non minati. Soprattutto se oltre a degli espropri, l'intervento include pure delle demolizioni. A Maroggia sono di sicuro due gli edifici che dovranno lasciare il passo a PoLuMe. Per altri cambierà il panorama. Sia chiaro, non tutto è ancora stato deciso. E le parole del responsabile del progetto Filippo Civetta e del capo Settore gestione progetti sud Francesco Caggia, affiancati da due tecnici che accompagnano l'Ustra in questa impresa, sembrano aver rasserenato un poco gli animi. Come è andata martedì scorso? «Diciamo che la serata è finita meglio di come è iniziata - dice a 'laRegione' il sindaco di Maroggia Jean-Claude Binaghi -. Al loro arrivo i partecipanti - due gli esponenti per ogni famiglia che hanno potuto iscriversi, ndr - avevano addosso molta rabbia e delusione. Ma oltre a ricevere delle risposte sui loro singoli casi, hanno avuto delle informazioni un po' più puntuali anche sulla tempistica, necessarie per affrontare la situazione. E qualche dubbio si è sciolto».
Il sindaco Binaghi non nasconde di appoggiare il progetto. A maggior ragione adesso che l'Ustra, davanti alle osservazioni dei Municipi e sulla spinta del Cantone, ha accettato di riconsiderare la realizzazione di uno dei nuovi svincoli, quello di Melano. «Se si troveranno altre soluzioni - ci spiega - lo scenario dovrebbe migliorare, anche per i proprietari interessati. Sono moderatamente positivo». Ciò, in ogni caso, non attenua l'attenzione verso le persone che si ritroveranno a fare i conti con il progetto. «Per chi è toccato molto da vicino da questa operazione è dura, senz'altro - riconosce Binaghi -. Infatti, martedì c'erano tutti. Del resto, in due casi si vedranno demolire lo stabile, in altri casi chi ha appena ristrutturato l'abitazione si ritroverà con la strada cantonale davanti. E allora ti si stringe il cuore. Senza contare coloro che già al passaggio della prima autostrada hanno già dovuto cedere dei terreni, e ora capita di nuovo». Persone nate e cresciute a Maroggia o che hanno scelto questo paese anni fa per vivere qui con la famiglia.
Certo chi avrà più da perdere sono i propietari dell'immobile da sempre adibito a locale notturno-discoteca e le famiglie dell'abitazione vicina: lì saranno realizzate, infatti, le infrastrutture tecniche della galleria Bissone-Maroggia, che sarà ampliata (come la Melide-Grancia). Ergo traslocare sarà inevitabile. Resta, invece, ancora da chiarire il destino delle case e delle cantine che si trovano dietro al cimitero, in direzione di Melano. E qui un ruolo importante lo potrà giocare la revisione dello svincolo di Melano. «In effetti - conferma il sindaco -, in questo caso i proprietari oggi sono un po' più tranquilli». L'Ustra, dal canto suo, rimane convinta della soluzione proposta, ma l'impegno a verificare di nuovo quel passaggio con il supporto di uno specialista del traffico è preso. E se emergerà la necessità di ripensare l'intervento fra Maroggia e Melano, si agirà in modo da prestare maggiore attenzione all'impatto territoriale e ambientale nella fase di progettazione successiva.
Inutile dire che nel prossimo futuro ad avere gli occhi puntati non sarà solo l'evoluzione del progetto PoLuMe, ma pure gli sviluppi dell'iter legato agli espropri, in particolare nella seconda tappa, ovvero quando si definiranno piani e tracciato.