Varata la rete di bike sharing di Mendrisiotto e Basso Ceresio, che conterà 45 stazioni. In sella potranno salire residenti, turisti e lavoratori
Per chi ama spingere sui pedali, a forza di muscoli o con un aiuto esterno (a watt), si amplia il raggio d'azione. A ben vedere, una volta in sella oggi è possibile persino andare in bici (e a nolo) da Chiasso a Rivera, collegando così l'intero Sottoceneri. Da queste parti le istituzioni locali, del resto, ci hanno creduto fortemente in questa mobilità alternativa. A tal punto da consegnare dopo tre anni di lavoro una rete di bike sharing - grazie a biciclette condivise - che unisce Mendrisiotto e Basso Ceresio e dialoga con Luganese e Riviera. Si è iniziato con 13 stazioni, ma procedendo a tappe entro la fine dell'anno i punti di noleggio saranno 45, mettendo a disposizione in tutto 270 bici, per una metà classiche e per una metà elettriche. Capofila tre Comuni - Chiasso, Mendrisio e Stabio -, a credere in questa operazione sono stati 14 enti locali (su 17), pronti a seguire la Commissione regionale dei trasporti (Crtm) in questo viaggio e a mettere mano al portafoglio. L'investimento globale (sull'arco di 4 anni) è di 2,6 milioni di franchi, ripartito in modo equo.
Andrea Rigamonti, presidente della Crtm, non trattiene il suo orgoglio. Il momento, del resto, è di quelli importanti, perché si toccano con mano sforzi e sacrifici. «Qui - ribadisce -, la politica passa dalle parole ai fatti, soprattutto quando si dice che la mobilità è un tema prioritario. Infatti, i Comuni ci credono e investono, anche somme importanti». Il mezzo milione di franchi messo sul tavolo dal Cantone anche a vantaggio della regione ha stimolato la realtà locale; che potrà contare su un contributo di 427mila franchi. Gli alleati disposti a condividere questa esperienza, d'altro canto, non sono mancati. La rete ha trovato, in effetti, un partner in PubliBike, società oggi 'figlia' della Posta svizzera, che grazie al Mendrisiotto e Basso Ceresio vede raddoppiare la sua offerta in Ticino - che conta 100 postazioni e 700 bici - e issa la realtà ticinese al terzo posto in Svizzera (dopo Berna e Zurigo).
Di fronte a palazzo civico a Chiasso, una fila di biciclette fa bella mostra di sé: sono già pronte all'uso. Sono la migliore testimonianza del progetto messo in campo. «La cosa che mi piace di più in tutto questo - riconosce Davide Lurati, municipale di Chiasso e vice presidente della Crtm - è che Mendrisiotto e Basso Ceresio hanno pensato insieme e ora ecco il risultato concreto. E non è l'unico esempio». Lurati ne sa qualcosa, lui che si è impegnato affinché in quattro anni si riuscisse in una impresa rincorsa da tempo: dare vita a un ente sportivo regionale. «Se vogliamo trovarci con un Distretto vincente, noi stretti fra Luganese e Lombardia - chiarisce ancora -, dobbiamo far sì che questa mentalità riesca a sfondare». Lurati parla di bici, confidando che chi fa resistenza all'aggregazione, qui a sud del cantone, intenda.
E chissà che le due ruote non riescano ad abbattere certe barriere. Di sicuro, spostandosi nell'Alto Mendrisiotto, si è «capito subito che si trattava di una carta vincente», chiarisce la vicesindaca di Mendrisio Francesca Luisoni. In Città alla fine saranno 20 le postazioni distribuite sul territorio: sul fondovalle soprattutto e nella Montagna. L'obiettivo, poi, è quello di diffondere la mobilità lenta. «Siamo convinti - sottolinea - che non bisogna accettare la soluzione più comoda, soprattutto ora che abbiamo attraversato cambiamenti forti occorre spingere al cambiamento». Questo, d'altra parte, è il momento, con il trasporto pubblico che è stato potenziato e l'offerta ampliata. Non a caso a Mendrisio, ricorda Luisoni, si sono create ciclopiste e posati semafori ad hoc per i ciclisti. La strada, insomma, è indicata, tanto per la popolazione locale che per i turisti.
Stabio, tra i Comuni capofila, dal canto suo, strizza l'occhio anche al mondo delle imprese. «Abbiamo voluto questo progetto fin dall'inizio - conferma la municipale Katia Fabris -, proprio per dare un servizio migliore alla popolazione. Speriamo, però, che apprezzino pure le aziende. Anche i lavoratori potranno far capo alla rete di bike sharing per recarsi al posto di lavoro, coprendo l'ultimo chilometro in bici, una volta scesi dal treno alla stazione locale». L'intento è chiaro: togliere un po' di traffico veicolare dalle strade. E a quanto pare ditte e industrie non possono accampare scuse. PubliBike, fa sapere il portavoce della Posta Marco Scossa, ha messo a punto un label per i partner. Una iniziativa, annota, alla quale ad oggi «hanno aderito non meno di cento aziende». Il punto di partenza? Il portale web www.publibike.ch o l'App dedicata. E per farsi venire la voglia di pedalare basta aderire alla promozione in corso, che regala i primi 30 minuti di tragitto.