Dopo i recenti sequestri ad opera dei funzionari dell'Amministrazione federale delle dogane si guarda alla creazione di un nuovo profilo professionale
Li vediamo sfrecciare quotidianamente sulle nostre strade, da sud verso nord e viceversa. Li chiamano i 'bisonti della strada', impegnati a trasportare da una parte all'altra dell'Europa i loro pesanti carichi. Capita però che a qualcuno la strada sia interrotta, e non stiamo parlando di lavori in corso... Lo sanno, invece, bene i funzionari dell'Amministrazione federale delle dogane sempre all'erta su quanti non seguono leggi e regolamenti. Ultimo fra di loro l'autista di un bilico fermato negli scorsi giorni al valico commerciale di Chiasso: in arrivo dalla Gran Bretagna trasportava 700 chilogrammi di batterie al litio. Secondo quanto reso noto dai doganieri "il semirimorchio non rispettava le dovute prescrizioni di sicurezza previste dall’Accordo europeo concernente il trasporto internazionale di merci pericolose".
Un nuovo caso, dopo quello recente, e fortunatamente meno pericoloso ma ben più dolce, che ha visto il sequestro alla dogana commerciale di Chiasso-Brogeda di un carico di 19 tonnellate di bombolette aerosol contenenti panna alimentare e trasportate su un autoarticolato in uscita dalla Svizzera e proveniente dalla Romania. Casi eccezionali? Oppure vi è una certa regolarità nei fermi? Una domanda che abbiamo girato alla portavoce per la Svizzera italiana dell'Amministrazione federale delle dogane, Nadia Passalacqua: «Nel nostro mandato rientra il controllo del traffico pesante, nello specifico anche le infrazioni riscontrate nell’ambito della sicurezza. I nostri collaboratori seguono per questo una formazione specifica che li prepara a trattare casi (come quello comunicato oggi) relativi all’identificazione di trasporti pericolosi e al trattamento in sicurezza degli stessi». Un impegno che negli ultimi tre anni ha portato a punire e denunciare oltre 25'000 conducenti: 8'235 nel 2018, 9'128 nel 2019 e 8'247 nel 2020 (in calo anche per i diversi lockdown dovuti alla pandemia). Ben più importante il numero delle infrazioni riguardanti veicoli e carichi non conformi: 30'487 nel 2018, 27'337 nel 2019 e 23'379 nell'arco dello scorso anno.
Qualche giorno fa, dunque, il litio, qualche anno, ricordiamo i sequestri più clamorosi, i 468 chili di articoli pirotecnici scoperti nel 2014 alla dogana commerciale di Chiasso-Strada. Il materiale, altamente pericoloso, era stato scovato durante un controllo, in entrata dalla penisola, nel vano di carico di un autotreno con targhe olandesi. L'ingente carico era composto da 23 cartoni, contenenti oltre 900 pezzi fra cui figuravano bombe carta e micce di vario peso. Altrettanto pericoloso quanto deteneva sul proprio camion l'autista fermato qualche giorno fa. "Nel caso in questione – ha fatto sapere l'Amministrazione federale delle dogane – si è proceduto alla riscossione di un deposito cauzionale di oltre cinquemila franchi in quanto il bilico aveva attraversato la galleria autostradale del San Gottardo senza averne diritto dato che superava di oltre il doppio il peso limite consentito per il transito in galleria. Inoltre l’autista non aveva la patente adeguata e il bilico preposto a tale trasporto. Per proseguire il tragitto, la merce è stata trasferita su un semirimorchio idoneo".
Attualmente, come peraltro rimarcato in una nota alla stampa, l’Amministrazione federale delle dogane si trova in una fase di trasformazione verso quello che diverrà il futuro Ufficio federale delle dogane e della sicurezza dei confini. Di conseguenza si sta creando un nuovo profilo professionale e si sta standardizzando la formazione nelle tre aree di controllo, tanto che "in futuro sarà ancora più in grado di garantire la sicurezza globale alla frontiera per la popolazione, l'economia e lo Stato".