Il comandante Corrado Tettamanti ci spiega il grande dispiegamento di forze e le probabili cause dell'incendio divampato a Morbio Superiore
Sono state fiamme improvvise, su cui il forte vento abbattutosi sulla regione ha fatto da cassa di risonanza. Fortunatamente l'intervento immediato del Centro soccorso cantonale pompieri del Mendrisiotto ha limitato i danni. Sta di fatto, come confermatoci dal comandante Corrado Tettamanti in merito alle cause dell'incendio divampato ieri a Lattecaldo, «che senza l'apporto e celere dei nostri uomini difficile sarebbe stato contenerlo in così breve tempo e in ettari». Un lavoro, quello della quarantina di militi allertati nel pomeriggio di mercoledì, terminato solo nella notte, verso l'una, quando è stato dato loro il cambio dalla guardia notturna composta da una dozzina di uomini. Pompieri che però non hanno avuto ore tranquille considerato che alcune fiamme hanno ripreso vita impegnandoli fino al mattino. Sul posto si sono poi recati una ventina di militi supportati da un elicottero così da completare la bonifica sia via terra sia via aerea.
Solo verso le 16 di oggi tutto è stato spento: «Siamo comunque ancora impegnati per la fase di controllo e ripristino in quello che è un territorio intaccato dal fuoco di circa tre ettari – ha aggiunto il comandante –. Le cause? Da solo il fuoco non si accende e se pensa che l'autocombustione non esiste... può solo essere stata negligenza o ben peggio... Sta di fatto che le fiamme sono partite da una strada forestale, da due punti distinti». Più chiaro di così!