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Le antiche fornaci di Riva aprono ad arte e cultura

Il Municipio presenta la richiesta di un credito di 3'250'000 franchi per l'acquisto dei fondi e il restauro conservativo

Il comparto delle Fornaci di Riva San Vitale (archivio Ti-Press)
26 marzo 2021
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Le antiche fornaci di Riva San Vitale torneranno a splendere e diventeranno un punto di riferimento in cui stimolare lo scambio di idee tra artisti, promuovere la lavorazione dei materiali e favorire una collaborazione con i vari movimenti culturali e le associazioni di riferimento presenti in Svizzera e all'estero. Il Municipio di Riva San Vitale ha licenziato a inizio mese il messaggio con la richiesta di un credito di 3'250'000 franchi per l'acquisto dei fondi e l'esecuzione degli interventi di restauro conservativo intesi ad assicurare il recupero e le rivitalizzazione del comparto Fornaci. La proposta presentata nel messaggio municipale è stata sviluppata fin dal 2013 in collaborazione con l'Ente regionale di sviluppo del Mendrisiotto e Basso Ceresio (Ers) e, come si spiega nel messaggio, “desidera rispondere al concetto di destinazione storico-culturale riferito alla lavorazione dell'argilla che contraddistingue un comparto di particolare pregio tanto da essere riconosciuto a livello nazionale”. L'antico essiccatoio e l'antica fornace sono catalogati nell'elenco cantonale dei beni culturali tutelati e sono inseriti in un comparto classificato nell'inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere di importanza nazionale (Isos). Attualmente “entrambi gli edifici versano in uno stato di fragilità tale da mettere a rischio la loro integrità”. La licenza edilizia è stata rilasciata nel febbraio 2020. Il Governo ha già confermato la disponibilità a concedere un sussidio di 1,4 milioni di franchi. In attesa della decisione del Gran Consiglio – la richiesta da inoltrare al Consiglio di Stato verrà elaborata dopo la concessione del credito –, il Municipio di Riva San Vitale fa sapere che “intendiamo sottoscrivere un contratto di diritto di compera così da tutelare il Comune nella procedura”. Il Consiglio comunale si esprimerà durante la seduta convocata mercoledì 14 aprile.

Sarà un comparto artistico

Firmato dall'architetto Enrico Sassi, il restauro conservativo assicurerà “la valorizzazione, inserendo anche dei laboratori (atelier) di lavorazione e di cottura di materiali in chiave contemporanea. Quella pensata “è un'offerta unica nel suo genere grazie alla presenza delle antiche fornaci e all'inserimento di un forno di cottura per ceramiche di medie-grandi dimensioni, totalmente assente in Ticino e in Lombardia”. Il vecchio essiccatoio “sarà trasformato in laboratori e spazi artistici”. Al suo interno ci saranno 12 postazioni di lavoro, 4 postazioni al tornio e un atelier. Potranno inoltre “essere predisposti spazi di vendita (botteghe) o destinati all'esposizione di opere, sculture e manufatti realizzati dagli artisti”. La vecchia fornace ex Pellegrini conterrà due spazi espositivi e un atelier. “L'autorimessa presente sul fondo sarà demolita e sostituita con uno spazio coperto dove saranno collocati i nuovi forni”. Oltre al valore culturale, “la sostenibilità dell'operazione va considerata in funzione dei benefici che il Centro permetterà di raggiungere nella sua funzione di qualificante punto di riferimento artistico, generando anche un indotto economico”.

Ci sarà un artista-gestore

Per l'avvio e la crescita del progetto di sviluppo saranno “fondamentali” sia le gestione che l'animazione del quartiere. Queste mansioni saranno affidate “a un artista-gestore per implementare le attività del centro artistico, andando così a creare un nuovo impiego con un grado di occupazione preventivabile nella misura del 50-60 per cento”. Il progetto prevede anche un terzo intervento, l'edificio ex Gorla, che “potrà diventare lo spazio centrale del quartiere soltanto quando saranno garantiti gli introiti sufficienti all'autofinanziamento del centro artistico (a partire presumibilmente dal quinto o sesto anno di attività)”. 

Consuntivo col segno più

Il consuntivo 2020 di Riva San Vitale ha chiuso con un avanzo di 2'253 franchi. “A prescindere dall'entità dell'importo – spiega il Municipio nel messaggio che accompagna i conti – si può ragionevolmente esprimere una soddisfazione complessiva tenendo conto anche della situazione determinatasi dall'emergenza pandemica Covid-19”. Come suggerito dalla Sezione Enti locali, il Municipio ha determinato un minor gettito d'imposta (una diminuzione di 239mila franchi “che incide evidentemente sul risultato d'esercizio”) e si è dovuto confrontare con un importante aumento del contributo comunale alle spese di finanziamento delle case anziani, dei servizi di assistenza e cura a domicilio, dei servizi di appoggio e di quello per il mantenimento a domicilio. Il capitale proprio di 6 milioni “permette di pianificare e sostenere gli importanti investimenti già avviati o in fase di elaborazione”. Il Comune ha effettuato investimenti netti per 1,5 milioni. “È stata posta rilevante attenzione alla strategia di implementazione di una politica proattiva”.

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