La ricercatrice e giornalista di MicroMega è stata intervistata su diritti, integrazione e religioni
Come cittadini il 7 marzo prossimo dovremo pronunciarci sull'iniziativa che vuole vietare la dissimulazione del volto negli spazi pubblici. Iniziativa che sembra, ora, dividere maggiormente e che ha visto calare i consensi. A portare un contributo alla discussione in atto in Svizzera è la filosofa e giornalista Cinzia Sciuto, ricercatrice e caporedattrice della rivista MicroMega, ospite nei giorni scorsi di Chiasso TV. Invitata nell'ambito della serie ‘Vorrei essere libero come un uomo’, proposta grazie alla collaborazione con la
Sezione ticinese dell’Associazione svizzera dei liberi pensatori, la professoressa ha affrontato i temi dei diritti dell’uomo, dell'integrazione sociale e delle religioni, con riferimento in particolare alle nuove fedi come l’islam.
Sollecitata da Edy Bernasconi, Cinzia Sciuto si è espressa anche sul burqa. Femminista convinta, lo considera, infatti, una forma di umiliazione della dignità della donna, anche se non pensa che quella dei divieti sia la via migliore da seguire. Non c’è tuttavia solo l’islam, ha reso attenti nel corso dell'intervista, richiamando l'attenzione sulla criminalizzazione dell’aborto che si sta profilando in alcuni Paesi come la Polonia sotto la pressione della Chiesa cattolica, che rappresenta una violazione dei diritti umani. O ancora sul caso della comunità amish, alla quale negli Stati Uniti è concesso di non permettere ai propri figli di seguire i corsi delle scuole pubbliche in nome della libertà religiosa.
Tutte riflessioni che potranno essere approfondite seguendo l'incontro sul portale www.chiassotv.ch. Per saperne di più sull'ospite, invece, si può fare riferimento a una sua pubblicazione, ‘Non c’è fede che tenga – Manifesto laico contro il multiculturalismo’ (Feltrinelli, 2018).