Il comitato che ha lanciato la petizione online per il no, spiega le criticità di un progetto "anche interessante" che non manca di problematiche aperte
Un invito «alle persone sensibili al problema». Riassume in queste poche e semplici parole, ma che potrebbero avere un forte impatto su tutta la comunità fra Mendrisiotto e Luganese, Marzio Proietti il lancio della petizione online 'No alla terza corsia dell'A2'. «Purtroppo se il progetto può anche essere definito interessante – rimarca il portavoce – molte sono le criticità che vanno individuate e risolte. A cominciare dalla mancanza di un dibattito e di un coordinamento con altri progetti fondamentali per la regione, pensiamo al prolungamento di AlpTransit a sud di Lugano e agli sforzi che potrebbero essere vanificati relativi al trasporto pubblico».
E in molti hanno già risposto 'presente', tanto che sul sito sono quasi 2'700 le firme depositate: «Il nostro obiettivo è quello di arrivare alle cinquemila, accogliendo naturalmente con soddisfazione anche quelle che arriveranno oltre a questa soglia. Potremmo sembrare come Davide contro Golia, ma noi ci crediamo!» avverte Proietti. Chiara... la strada intrapresa: chiedere al Consiglio federale di abbandonare il progetto dell’Ufficio federale delle strade (Ustra) relativo al potenziamento dell’A2 tra Lugano e Mendrisio. Tra le richieste anche quella di progettare in modo coordinato – da Chiasso a Lugano – una circonvallazione in galleria e/o una copertura dell’autostrada nei centri abitati, in modo da contribuire al miglioramento ambientale e paesaggistico della regione.
«Il comitato promotore – evidenzia il nostro interlocutore – ha voluto formulare soprattutto tre richieste, rivolte alla consigliera federale Simonetta Sommaruga, direttrice del Dipartimento federale dell’ambiente e dei trasporti. Innanzitutto respingere la cosiddetta "terza corsia dinamica", in quanto non risolve il problema attuale del traffico e avrà un forte impatto sul territorio, sia durante la realizzazione (cantieri) sia a opera conclusa. In secondo luogo, chiediamo di iniziare a pianificare e realizzare in modo coordinato a livello regionale la circonvallazione in galleria e/o la copertura dell’A2 nei centri abitati del Mendrisiotto e Basso Ceresio. Infine, vorremmo si pianificassero e realizzassero in modo coordinato i grandi progetti sulle vie di transito nazionali a sud di Lugano, AlpTransit, come detto, e i futuri interventi sull’A2, ciò per un utilizzo efficace delle risorse finanziarie e del territorio».
Secondo il comitato, dunque, il progetto di potenziamento dell’A2 tra Lugano e Mendrisio (PoLuMe) «è costoso e inefficace: la costruzione della terza corsia dinamica (prevista per il 2040) porterebbe a un aumento del traffico, e, soprattutto, non risolverebbe i problemi delle code alle entrate e uscite nei centri urbani durante le ore di punta. Con il risultato che i cittadini della regione subiranno le conseguenze negative dell’aggravio del traffico in termini di inquinamento fonico e ambientale». Inoltre, il progetto PoLuMe «non migliorerà né la qualità di vita né quella paesaggistica in gran parte della regione compresa tra Lugano e Mendrisio. Infatti, secondo i piani dell’Ustra, solo brevi tratti autostradali tra Grancia e Melide e tra Bissone e Maroggia saranno riprogettati in galleria. Questo è inaccettabile, soprattutto considerando che la popolazione residente dovrà convivere per circa quindici anni con dei cantieri che occuperanno aree molto estese, soprattutto nel territorio di Melano. L’autostrada, che occupa già 120'000 metri quadrati del territorio di Melano, è la causa principale di degrado ambientale della regione e un miglioramento paesaggistico può essere ottenuto solo attraverso una pianificazione coordinata a livello regionale, con la messa in galleria o una copertura dell’A2 nei centri abitati del Mendrisiotto e Basso Ceresio. In quest’ottica la petizione chiede anche un coordinamento tra i progetti autostradali e quelli ferroviari, in modo da ridurre costi e impatto ambientale».