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L'ente regionale sportivo del Mendrisiotto nascerà in estate

Per la costituzione manca unicamente l'approvazione dei 17 consigli comunali. Davide Lurati, capodicastero di Chiasso, si dice positivo

Davide Lurati, municipale Ppd di Chiasso, solleciterà un nuovo mandato (Ti-Press)
28 gennaio 2021
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Manca ancora un tassello per ufficializzare la nascita, attesa per l'estate, del nuovo Ente regionale per lo sport del Mendrisiotto e Basso Ceresio. Dopo cinque anni di lavoro portati avanti dai capidicastero sportivi di Chiasso, Coldrerio e Mendrisio, i 17 consigli comunali del comprensorio sono ora chiamati a votare il messaggio e lo statuto che sanciranno la nascita dell'Ente. «Sono positivo e anche dai Comuni arrivano segnali analoghi – commenta Davide Lurati, capodicastero Sport e tempo libero di Chiasso –. Volevamo far approvare il messaggio entro la fine della legislatura, ma il Covid-19 ci ha rallentato. Stiamo comunque facendo di tutto per licenziare il messaggio per l'approvazione della creazione dell'Ente e lo statuto in vista dei Consigli comunali di marzo. Se la scadenza non potrà essere rispettata, la trattanda verrà esaminata prima dell'estate». La nascita del'Ente sarà la conclusione di un lavoro avviato ormai quattro anni fa, «quando su iniziativa dei tre Comuni, i responsabili dei dicasteri sport del Mendrisiotto si sono riuniti a Coldrerio per discutere sulle strutture sportive e valutare cosa fare per migliorarne la gestione», aggiunge Lurati. Nel lavoro i capofila hanno coinvolto il Cantone e gli altri 14 comuni del comprensorio, effettuando un lavoro a 360 gradi che ha coinvolto le varie società sportive presenti. Società che hanno aiutato a individuare necessità, punti di forza e criticità dell'offerta. Cosa succederà con la costituzione dell'Ente? «Le strutture saranno messe in rete grazie a una piattaforma informatica che permetterà ai fruitori di vedere quali sono, le capacità e tutte le informazioni in dettaglio – risponde Lurati –. A livello di pianificazione sportive, l'idea è quella di lavorare tutti insieme: i 17 comuni saranno al corrente di quelle che saranno attività e progetti di tutte le infrastrutture. Come dire che, a livello di Mendrisiotto, la mano destra potrà finalmente sapere cosa fa la sinistra». La mappatura effettuata ha permesso di identificare 11 impianti sportivi a livello regionale. Tra questi ci sono il comparto Adorna di Mendrisio, quello del Palapenz di Chiasso (che include anche la pista del ghiaccio e lo stadio Riva IV) e la Garbinasca di Novazzano. «Toccherà all'Ente sviluppare interventi e progetti», precisa Lurati.

Rovagina senza opposizioni

Dopo aver ottenuto da Consiglio comunale il credito di 5,5 milioni per la ristrutturazione del Palapenz, negli ultimi giorni sono stati compiuti passi importanti per altri lavori di cui si parla da tempo. Stiamo parlando del poligono di tiro della Rovagina. La domanda di costruzione presentata dal Comune di Chiasso per la ristrutturazione e l'ampliamento della struttura non ha infatti incontrato opposizioni. «Dovremmo poter ottenere la licenza edilizia a fine primavera e iniziare i lavori verso fine anno, o al più tardi a inizio 2022 e poter inaugurare il nuovo stand di tiro verso la metà del 2023 – spiega ancora Davide Lurati –. Avere un poligono di tiro è un obbligo sancito dalla Legge federale militare». L'investimento sarà di circa 4 milioni (uno sarà garantito da sussidi federali e dal fondo Sport-Toto), divisi «come stabilito dalle Leggi federali e militari» tra i sette Comuni del comprensorio, in base al numero di abitanti. Edificata nel 1965, la struttura non è mai stata oggetto di importanti lavori di ristrutturazione e sarà messa a norma anche a livello di sicurezza, protezione del suolo e inquinamento fonico.

Sacchi per la plastica allo studio

In questa legislatura Davide Lurati si è occupato anche del dicastero Pianificazione, trasporti pubblici e ambiente. In questo ultimo settore sono state introdotte varie novità, come l'Ecocard per accedere all'ecocentro, ed è stato creato un gruppo di lavoro intercomunale per studiare l'utilizzo di bicchieri e stoviglie riutilizzabili. Chiasso, come si ricorderà, aveva effettuato un progetto pilota nelle ultime due edizioni del Carnevale Nebiopoli e per Festate. I lavori, spiega ancora Lurati, «riprenderanno non appena la situazione sanitaria lo permetterà». Oltre ad avere riconfermato il Laberl ‘Città dell'energia’ anche per il quadriennio 2021-2025, la cittadina ha mosso i primi passi per introduzione della raccolta della plastica con sacchi separati. «Con i responsabili dell'Ufficio tecnico abbiamo preso contatto e la scorsa estate ci siamo anche recati a Bellinzona per capire come si sono mossi». Anche in questo caso, però, il Covid-19 ha messo in stand-by il progetto. «L'idea è quella di andare in questa direzione – assicura il capodicastero –. Sarà un progetto per la prossima legislatura: tra le verifiche da effettuare ci sono anche quelle sui costi. Introdurlo porterà a coti supplementari per la città, ma anche per i cittadini che dovranno acquistare il sacco. Una novità che a Bellinzona è stata accettata abbastanza bene dai cittadini».

Le elezioni? ‘Non voglio lasciare a metà il lavoro’

Tra i temi che stanno particolarmente a cuore a Davide Lurati («il mio cavallo di battaglia») c'è la nascita del Gleis 4, la riqualifica di oltre 30mila metri quadri oggi occupati dalle Ferrovie federali svizzere che permetterà di avvicinare il centro cittadino e il Quartiere Soldini. In questi interventi rientra la riqualifica della Piccola velocità, la cui domanda di costruzione è stata pubblicata nel mese di agosto. «Se tutto va bene potremo inaugurare la zona di svago gestita dal Comune a inizio 2023». Di progetti in cantiere, insomma, ce ne sono ancora parecchi. Per questo il nome di Davide Lurati figurerà ancora sulla lista Ppd-Verdi Liberali-Indipendenti che verrà ufficializzata a inizio febbraio. Ad affiancare il municipale uscente ci saranno Amedeo Mapelli, Patrizia Wasser, Carlotta Lo Porto e Alessandro Migliosi (per i Verdi liberali). «Per un municipale la durata ideale è di due legislature – conclude Davide Lurati –. Qualche risultato l'ho già raccolto, ma mi ricandido perché non vorrei lasciare a metà il lavoro che ho iniziato».

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