Alessandro Coroneo, 20enne di Ligornetto, lo ha deciso quando aveva 5 anni. Il prossimo 3 gennaio inizierà la sua avventura a Roma
Il sogno nel cassetto che diventa realtà. Non senza un pizzico di «orgoglio, perché avevo questo sogno ma non credevo di arrivarci». Si potrebbe riassumere così la storia di Alessandro Coroneo, 20enne di Ligornetto, che il prossimo 3 gennaio partirà alla volta del Vaticano per diventare Guardia Svizzera. Alessandro è quindi pronto a lasciare le sue due attuali divise – da addetto al recapito della Posta e da pompiere del Centro Soccorso Cantonale Pompieri Mendrisiotto, seguendo le orme del papà e del fratello – per vestire quella che sogna sin dall'infanzia. «Avevo 5 anni e stavo giocando con i Lego sotto la televisione – ricorda Alessandro Coroneo –. Era il periodo che ha preceduto la morte di papa Wojtyla e, alzando lo sguardo verso lo schermo, ho visto questi uomini colorati, vestiti da cavalieri e mi sono innamorato. I miei genitori mi hanno spiegato che erano le Guardie Svizzere e mi sono detto che lo volevo fare anche io».
Alessandro ha aspettato la fine del servizio militare, lo scorso mese di maggio, per avviare la trafila – «anche se non avevo la certezza di essere selezionato» – che tra poche settimane lo porterà a Roma. «Sono andato sul sito della Guardia Svizzera per capire quali fossero i documenti necessari per candidarmi – racconta –. I requisiti necessari non sono pochi: oltre ai dati personali, documenti scolastici e libretti di famiglia, servono anche una visita medica e una lettera del parroco (che a sua volta l'ha domandata al Vescovo)». Un paio di mesi dopo aver inviato la documentazione, «sono stato convocato a Glarona per un colloquio con il reclutatore e per sostenere degli esami a livello matematico e logico e per rispondere a domande personali». Il secondo colloquio si è invece tenuto a Zurigo con il comandante della Guardia Svizzera, il colonnello Christoph Graf, e con il cappellano Thomas Widmer. «Una settimana dopo, era il 25 settembre, ho ricevuto una lettera da Città del Vaticano che confermava la mia ammissione al Corpo». Parlando di quel giorno, Alessandro ricorda che «è stata una giornata durissima caratterizzata dal maltempo: dopo il giro di consegna come postino, sono stato impegnato anche con diversi interventi con i pompieri. Appena iniziavo a leggere, suonava un allarme... Quando finalmente ci sono riuscito, è stata una grande gioia».
Alessandro è stato a Roma quando aveva 12 anni. «Durante la visita a Città del Vaticano ho visto dal vivo alcune Guardie davanti ai portoni di bronzo». Il percorso per diventare una di loro inizierà, come detto, il 3 gennaio. «Il primo mese sarà a Roma, dove sosterremo altri test fisici e altri esami e inizieremo la formazione sui saluti e sul comportamento di una Guardia. In febbraio saremo invece a Isone, dove saremo formati dalla Polizia cantonale: oggi la Guardia svizzera è un poliziotto a tutti gli effetti». La scuola reclute proseguirà in seguito a Roma fino al giuramento del 6 maggio. Come si legge sul sito della Guardia svizzera, il 6 maggio 1527 la Città Eterna venne attaccata dai lanzichenecchi dell'imperatore Carlo V, un avvenimento storico oggi conosciuto come il ‘Sacco di Roma’. Durante questo saccheggio gli svizzeri tentarono, invano, di resistere all'assalto. Solo 42 delle 189 Guardie Svizzere Pontifice sopravvissero al massacro. Esse riuscirono, all’ultimo momento, a portare Papa Clemente VII al sicuro a Castel Sant’Angelo, passando attraverso un passaggio segreto, il cosiddetto ‘Passetto’. In ricordo di questo avvenimento storico, il giuramento annuale delle nuove reclute si svolge il 6 maggio (quest'anno, causa Covid, si è tenuto in ottobre).
Cosa mancherà di più ad Alessandro Coroneo del Ticino? Partendo dalla famiglia, «mi mancherà soprattutto il nonno: so che è contento per me, ma anche che gli dispiace che parto». Passando alla sua professione di postino, il 20enne di Ligornetto afferma che «mi mancherà il contatto con i personaggi di paese. Una categoria a sé con la quale ogni giorno mi fermo a chiacchierare». Alessandro tiene a precisare che «naturalmente mi dispiace allontanarmi anche dai pompieri, ma tornerò». Uno degli ultimi interventi che lo ha visto impegnato sul campo è stato il terribile incendio al Mulino di Maroggia. «Mi è dispiaciuto perché era un edificio storico della nostra regione e perché la polenta era fantastica. Sono rimasto una settimana sul posto: nella mia carriera non ho fatto tantissimi interventi, arrivare su un incendio del genere lascia davvero qualcosa». Così come rimarrà nella memoria di Alessandro un'esperienza vissuta durante il servizio militare, nelle settimane della prima ondata della pandemia. «Visto il periodo molto duro che i miei colleghi postini hanno dovuto sopportare, La Posta ha chiesto all'Esercito un permesso per farmi tornare a consegnare la posta». Ottenuto il permesso, il 20enne è tornato in servizio. «Ho dovuto lavorare vestito da militare e alcune persone si sono preoccupate, chiedendosi come mai l'esercito stesse consegnano la posta, e si sono chieste se la Posta avesse cambiato divisa». Vista la particolarità della situazione, «l'esercito mi ha chiesto delle foto, ora esposte al Museo della Posta alla Galleria Baumgartner di Mendrisio».
La strada di Alessandro Coroneo verso Roma sembra essere stata scritta sin da subito. «C'è chi ci crede e chi no, ma le coincidenze sono troppe», ammette con un sorriso la futura Guardia. «Sono nato a Mendrisio, città a cui sono molto legato, il 21 aprile, la stessa data della fondazione di Roma (oltre che della nascita della Regina Elisabetta), alle 15 di Venerdì Santo». Ma non è tutto. «La lettera che mi ha confermato di essere stato arruolato è arrivata il 25 settembre, giorno di San Nicolao della Flüe, uno dei patroni della Guardia Svizzera Pontificia e anniversario della scomparsa di nonna Marilena, alla quale ero, e sono, molto legato». La passione di Alessandro Coroneo per quella che diventerà la sua professione è emersa anche durante la scuola professionale («ho fatto parte di una ricerca su questo tema e l'altra parte sui pompieri di Mendrisio») e sta continuando con la lettura di libri sulle Guardie. E chissà che nel corso della sua carriera – l'esperienza a Roma durerà almeno due anni e due mesi al termine dei quali «si puo continuare fino a che non si vuole rientrare in Svizzera» – i numeri e le date non gli riservino ulteriori coincidenze.