Mendrisiotto

Mendrisio: lascia il Municipio, non le altre cariche. Si insorge

Verdi e Lega si rivolgono all'esecutivo per regolare la posizione di Giorgio Comi, ancora alla presidenza delle Cure a domicilio

Giorgio Comi non è più in carica dal luglio scorso (Ti-Press)
10 dicembre 2020
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Dentro le stanze del Municipio di Mendrisio ha già passato il testimone: il luglio scorso a Giorgio Comi è infatti succeduta Françoise Gehring. A due consiglieri comunali - Andrea Stephani dei Verdi e Massimiliano Robbiani del gruppo Lega-Udc-Ind. - non è sfuggito, però, che l'ormai ex capo dicastero Politiche sociali è ancora alla presidenza del Servizio assistenza e cura a domicilio (Sacd). In calce alla missiva che annunciava il rinvio dell'assemblea prevista il 26 novembre - rapporto e preventivo saranno votati per corrispondenza -, in effetti, fanno notare in una interpellanza, c'era la firma di Comi. "Ancora lui", rincarano. Eppure, osservano, "nella seduta del 5 ottobre il Consiglio comunale nominava i delegati di sua competenza in sostituzione del signor Giorgio Comi". Anche se, formalmente, il plenum del Sacd riprenderà in un "prossimo incontro" gli altri temi in agenda, tra cui il passaggio di mano per il rappresentante della Città.

Non è la prima volta, va detto, che tanto Stephani che Robbiani marcano stretto l'ex municipale. È successo in particolare nell'ultima fase del suo incarico, sino alla segnalazione di Comi alla Sezione enti locali per "collisione di interesse e infrazione del divieto di prestazione" da parte del consigliere dei Verdi. L'epilogo? "Nel febbraio 2020 - si ricorda nell'interpellanza - la Sezione degli enti locali ammoniva lo stesso per palese collisione di interessi, mentre, per quanto concerne il divieto di prestazione, il Consiglio di Stato si limitava ad esprimere una posizione che potremmo riassumere nella formula in dubio pro reo”.

A questo punto si innestano le domande dei due consiglieri all'esecutivo, sullo sfondo la costatazione che l'ex esponente della Sinistra ha dato le dimissioni in dal Municipio ma non "ma non dai numerosi enti parastatali in cui esercitava una qualsivoglia carica". Ci si chiede così sino a quando Comi resterà alla testa del Sacd e se "il Municipio non ritiene doveroso intraprendere la sostituzione di un delegato che da quasi dieci anni non fa che rappresentare unicamente sé stesso".

Ma si va oltre. L'autorità, si rilancia, "non intende prendere posizione sulla lettera menzionata del Sacd per richiedere il voto per corrispondenza anche sulla trattanda relativa alla sostituzione dei delegati comunali?". Infine, "come giudica il comportamento tenuto dal signor Giorgio Comi in questo frangente e in quello dei vari gremi in cui ha fatto di tutto per rimanere il più a lungo possibile per rimanere al proprio posto nonostante le dimissioni dal Municipio?".