Il Plr cittadino saluta positivamente la scelta del Municipio di ritirare messaggio e investimento. Una soluzione già suggerita da Lega e Verdi
A meno di ventiquattro ore dall'annuncio del Municipio di Mendrisio di aver ritirato - «temporaneamente» - il messaggio sulla futura sede delle Aziende industriali, dalla politica locale giungono già le prime reazioni. A far sentire la sua voce stamane, mercoledì, è il Plr, che saluta positivamente la scelta dell'esecutivo. Una scelta che rimette nel cassetto un dossier che vale un investimento di quasi 14 milioni di franchi. I liberali radicali, come altre forze politiche della Città, avevano esternato quasi da subito la loro contrarietà - fra i banchi del Consiglio comunale come dentro la stanza del Municipio - a un intervento che, si ribadisce in una nota diffusa oggi, mercoledì, "non è da ritenersi prioritario in questo momento e deve quindi essere riconsiderato e rivalutato nei contenuti e nei costi". Questo passo indietro, d'altro canto, si fa notare ancora dalla sezione, darà modo di "trovare una soluzione che coniughi le legittime aspettative dell’azienda e del personale di poter disporre di una sede funzionale, con quelle finanziarie dell’ente pubblico".
Lo scenario restituito dalle previsioni finanziarie del Comune, d'altra parte, richiama alla tutela e al rigore, tanto più che l'autorità locale non intende attingere dalle risorse fiscali e propone di non ritoccare il moltiplicatore (ora a quota 75 per cento). E anche su questo punto il Plr approva e sottoscrive. Strategica sarà quindi l'analisi che verrà condotta su proiezioni e linee direttive. "La situazione legata alla pandemia di Covid-19 e il suo impatto sulle finanze comunali per gli anni 2020-2021 - osserva il gruppo politico - impone la necessità di aggiornare il Piano finanziario sia comunale, sia proprio delle Aim. Il Municipio presenterà entrambi i documenti nel corso della prossima legislatura, ciò che consentirà di approfondire gli aspetti finanziari del progetto e, soprattutto, di valutare possibili alternative di finanziamento".
Certo è che il ripensamento sulla nuova sede delle Aziende non solo risponde alle censure che si sono levate in particolare da taluni partiti, ma disinnesca altresì il rischio di un referendum - che sarebbe stato il secondo sulle Aim -, già ventilato in occasione dell'ultimo Consiglio comunale di luglio da Massimiliano Robbiani, a nome di Lega-Udc-Ind., qualora fosse stato avallato il progetto. Tanto da arrivare a suggerire proprio il ritiro del messaggio. Del resto, non era il primo. In primavera ad avanzare questa ipotesi erano stati i Verdi in una interrogazione per voce di Claudia Crivelli Barella. Ipotesi che, all'epoca (era maggio), l'esecutivo aveva rispedito al mittente, motivando con l'importanza di un tale investimento. Le criticità attuali, dettate dalla pandemia, hanno convinto però l'autorità cittadina a cambiare idea. E a fare di necessità virtù.