Mendrisiotto

Accoltellò il padre a Novazzano, a processo

La perizia psichiatrica ha stabilito che il 19enne può beneficiare di una totale scemata imputabilità. Verrà collocato in una struttura adeguata

I fatti risalgono al 25 febbraio dell'anno scorso (archivio Ti-Press)
20 ottobre 2020
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Il fatto di sangue avvenuto a Novazzano il 25 febbraio dell'anno scorso sarà esaminato oggi davanti alla Corte delle Assise criminali di Mendrisio (in Lugano). Erano da poco passate le 3.30 del mattino quando, in via Ronco a Novazzano, un 19enne svizzero originario dello Sri Lanka ha ripetutamente colpito il padre con un coltello, causandogli ferite gravi (al punto che inizialmente la sua vita era stata dichiarata in pericolo). L'inchiesta avviata per tentato omicidio intenzionale sub. lesioni corporali gravi sub lesioni semplici qualificate ha dovuto fare luce anche sul movente del gesto, avvenuto davanti agli occhi della mamma e del fratellino. In passato per l'imputato erano già emersi episodi di fragilità che hanno portato a ricoveri all'Ospedale sociopsichiatrico cantonale.

La perizia psichiatrica a cui l'imputato è stato sottoposto ha stabilito che, al momento dei fatti, il giovane era completamente incapace di valutare il carattere illecito dell'azione e può quindi beneficiare di una totale scemata imputabilità. Considerato l'esito della perizia, il procuratore pubblico Zaccaria Akbas ha trasmesso al Tribunale l'istanza di misura ex articolo 374 Cpp. Se accolta dalla Corte presieduta dal giudice Mauro Ermani, il Giudice dei provvedimenti coercitivi dovrà poi applicarla, collocando il giovane in una struttura adeguata. L'imputato sarà rappresentato in aula dall'avvocato Carlo Borradori. 

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