Mendrisiotto

Lo Scoiattolo di Mendrisio cerca una casa

Il centro extrascolastico delle Famiglie diurne dovrà lasciare la sede attuale di via la Gas. La Città si è mobilitata, ma si confida anche nel privato

Vi fanno capo un centinaio di famiglie (Ti-Press)
12 ottobre 2020
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Nella regione c'è uno Scoiattolo che cerca con ansia casa. Come il piccolo roditore anche il centro extrascolastico che ne mutua il nome, e che le Famiglie diurne del Mendrisiotto da quattro anni gestiscono a Mendrisio, si è ritrovato nella necessità di assicurarsi un nuovo... 'rifugio'. Il Centro evangelico di via al Gas 1 che lo ospita e che, in origine, a sua volta assicurava il servizio (allora si chiamava Arca), ha bisogno di altri spazi e ha recapitato all'Associazione la disdetta del contratto. In buona sostanza, lo Scoiattolo 6 dopo il 30 giugno dovrà traslocare. Una preoccupazione in più per le Famiglie diurne e per la stessa Città di Mendrisio, la quale conta sulla loro collaborazione. Ad oggi, infatti, sono un centinaio le famiglie che hanno nel centro un punto di riferimento.  In via al Gas fa capo altresì la mensa dei bambini delle Elementari.

Le Famiglie diurne sono 'fiduciose'

In ogni caso, la responsabile dell'Associazione Simona Sandrinelli non ha intenzione di abbattersi. Il problema logistico esiste a Mendrisio, ci conferma, ma, aggiunge subito, «siamo fiduciosi di individuare una soluzione». In effetti, il Municipio del capoluogo, attraverso il dicastero Istruzione, si è subito rimboccato le maniche per dare una mano alle Famiglie diurne e per aprire un dialogo con i servizi cantonali. La disponibilità a ritagliare un angolo per lo Scoiattolo - uno degli otto presenti sul territorio del Distretto e aperti per i bambini fra i 3 e gli 11 anni - all'interno del complesso scolastico di Canavée c'è tutta. I criteri richiesti per accogliere un centro extra scolastico, però, sono precisi e vanno soddisfatti: non si sfugge. Ecco che occorre far coincidere due urgenze: quella, da un lato, di scovare una sistemazione per il centro numero sei e quella, dall'altro, di scongiurare il rischio di dover rinunciare a un servizio tanto gettonato.

Serve uno spazio adeguato

Il dicastero della Città confida, come ci fa capire il capo dicastero Samuel Maffi, di riuscire a trovare un compromesso... logistico. Tant'è che ha promosso degli incontri con i responsabili del Decs, il Dicastero educazione, cultura e sport, e del Dss, il Dipartimento sanità e socialità, e che le trattative sono ancora in corso per individuare la soluzione più idonea. Certo la consapevolezza che vi sono dei parametri chiari a guidare la scelta del luogo e degli spazi dove collocare un centro extrascolastico non manca, a cominciare dalle superfici a disposizione - da suddividere in base ai vari momenti e alle attività svolte-, dalla vicinanza delle scuole dell'infanzia ed elementari e dalla possibilità di poter contare su un'area esterna da adibire a gioco (o comunque dalla presenza di un giardino o parco giochi nei pressi). Esigenze che non tutte le strutture possono garantire. Ecco perché si è pensato a Canavée. Una proposta, quella avanzata dal dicastero, che testimonia dell'interesse dimostrato dal Comune nei confronti di questi servizi. Non a caso Mendrisio versa al servizio 35mila franchi a fondo perso quale riconoscimento del ruolo sociale svolto nel Quartiere.

Chi può dare una mano?

Qualora, però, la soluzione immaginata dal dicastero non dovesse coincidere con le aspettative cantonali, occorre garantirsi una alternativa. E qui potrebbe entrare in gioco il privato. Lo si fa quasi a mezza voce, ma giunti a questo punto si è pensato pure di lanciare un appello. In altre parole, chi a Mendrisio possiede uno spazio in grado di accogliere un centro extra scolastico come gli Scoiattoli delle Famiglie diurne, una realtà associativa dal 1991, ebbene, si faccia avanti. Sapere di avere un'altra opportunità di sicuro rende più sereno il trasferimento dalla sede attuale.

Del resto, l'esperienza della Città nelle collaborazioni con i privati, anche in questo ambito, è positiva. «È il caso - esemplifica Samuel Maffi - delle mense scolastiche. Il partenariato trovato con l'Associazione 'La casa sull'albero' a Rancate o un ristoratore di Arzo hanno permesso di continuare ad assicurare il servizio alle famiglie». Ma c'è di più, ad Arzo si sono aggiunti altri posti a tavola, ospitando più di venti piccoli avventori. Quindi in linea con una domanda che sta crescendo.