Il direttore del Dt ha ricevuto una delegazione del Basso Mendrisiotto. Il sindaco Arrigoni: 'Sono soddisfatto dell'esito dell'incontro'
Il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni non nasconde la sua soddisfazione. «Come siamo usciti dall'incontro con il Consigliere di Stato Claudio Zali? Direi proprio con un sentimento positivo», dice a 'laRegione'. Chi, come lui, culla il sogno di traslare, letteralmente, l'asse autostradale che attraversa la cittadina da un versante all'altro del territorio comunale, si sente rinfrancato dall'apertura dimostrata a livello cantonale. Il direttore del Dipartimento del territorio, del resto, non solo ha dato udienza alla delegazione giunta dal Basso Mendrisiotto - e ricevuta oggi nel primo pomeriggio a Bellinzona -, ma ha manifestato interesse per quella che è stata definita una «visione». L'idea messa sulla carta da Elena Fontana, e al centro di un Master in pianificazione territoriale al Politecnico di Zurigo, ha saputo fare breccia. È piaciuta a tal punto da far prevalere la convinzione che valga la pena rimboccarsi le maniche e non rinunciare all'ipotesi di spostare, di fatto, il tracciato meridionale dell'A2, il primo a essere inaugurato in Ticino nel 1966. E ciò anche se l'investimento e la tempistica che accompagnano una tale opera potrebbero anche far tremare i polsi.
Questa operazione, d'altro canto, è una strada tutta in salita (altro che autostrada); e lo hanno compreso tutti. Anzi, Claudio Zali per primo ha messo sul tavolo tutte le problematiche che comporta un cambiamento del tracciato sud, trasferendo altresì la dogana commerciale e immaginando al contempo di metterne in galleria una parte. «Si è trattato di un incontro, il primo peraltro a carattere istituzionale, schietto, franco. Avere il supporto cantonale, però, è importante per noi - ammette Arrigoni -. Certo siamo stati resi attenti che siamo solo all'inizio di un cammino difficile, che coinvolge parecchi attori - dall'Ustra, l'Ufficio federale delle strade (con cui c'è stato già un abboccamento) alle Ffs, da AlpTransit alla Confederazione, ndr - e interessa due nazioni, il che non semplifica le cose. Dovremo coordinarci al meglio per concretizzare le aspirazioni di un progetto oggi embrionale». E qui la Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio (Crtm) può venire in aiuto. In effetti, la si è individuata come possibile capofila dell'iniziativa. «C'è la possibilità che possa diventare l'ente coordinatore del progetto - ci conferma il suo presidente Andrea Rigamonti, presente alla riunione -: la Commissione è pronta, come sempre, a fare il suo lavoro. L'impresa è ardua? Certo, abbiamo capito che la procedura è complessa e articolata e che ci vorrà molto tempo. Non per questo ci si deve sottrarre dall'esaminare la questione: l'idea, merita, insomma, di essere approfondita. L'incontro, poi, ci ha dato modo di snocciolare le varie sfaccettature della questione e di ragionare a voce alta sulle prossime mosse».
L'architetto Fontana, infatti, si è già rimessa al lavoro, su mandato del Comune di Chiasso. E adesso, ci fa sapere Rigamonti, si attende questo nuovo documento di lavoro, annunciato per le prossime settimane. Un incarto, richiama dal canto suo il sindaco di Chiasso, che restituirà maggiore concretezza alla proposta. «Sarà questo dossier a fornirci le indicazioni su come procedere e quindi su come mettere in moto la macchina che avrà il compito di far nascere il progetto - fa notare ancora il presidente della Crtm -. In fondo, si tratta di una visione come lo era AlpTransit: da qualche parte bisogna pur cominciare». La prospettiva che coprire l'A2 costerebbe attorno ai 200 milioni non preoccupa? E un orizzonte temporale così lontano (si parla del 2050) non spaventa? «Adesso è difficile abbozzare una spesa: è uno dei temi toccati e prima o poi si dovranno valutare costi e benefici - ci risponde Rigamonti -. Quanto alla tempistica non deve spaventare, se no non ci si mette neppure all'opera».
Il sindaco di Chiasso guarda agli aspetti positivi dell'operazione, non sfuggiti neanche ai vicini di Balerna, Morbio Inferiore, Vacallo e Novazzano (che da parte sua, però, vorrebbe avere ben in chiaro quale potrebbe essere l'impatto sul suo territorio). «Ora dovremo misurare il consenso dei diversi enti coinvolti e proseguire il discorso sul piano istituzionale - ribadisce Arrigoni -. In ogni caso, dobbiamo guardare ai vantaggi ambientali dello spostamento e la copertura dell'autostrada; senza trascurare che avere A2 e ferrovia più vicine potrà favorire pure il trasferimento delle merci dalla strada alla rotaia. Lanciando, poi, uno sguardo oltrefrontiera - anche su quel versante dovremo prendere contatto con le autorità regionali e nazionali -, il nuovo tracciato eliminerebbe viadotti e gallerie a cui necessitano lavori di manutenzione. Tutti interventi che in avvenire potrebbero rappresentare un risparmio». Le tematiche in campo, in altre parole, sono diverse. «Questa idea - dà man forte infine Rigamonti - ha delle componenti d'attualità, come la fruibilità del territorio, la restituzione dell'area del fiume Breggia, lo spostamento in galleria dell'A2, con evidenti benefici dal profilo fonico e paesaggistico». Come dire che non ci si fermerà qui.