Aveva 76 anni. Nel suo Atelier di Mendrisio ha realizzato opere che lo hanno fatto conoscere nel mondo
Solo alcuni giorni orsono c'è chi lo aveva visto, come al solito, sulla porta della sua 'bottega', lì in via Croci nel 'cuore' di Mendrisio, luogo di lavoro e di vita. E proprio nel suo atelier a tradire Josef Weiss è stato il cuore, che se l'è portato via all'età di 76 anni. Lui di cuore negli anni ne aveva messo tanto in quella che era la sua arte e la sua passione per i libri.
Stampatore, rilegatore, grafico ed editore, il suo lavoro aveva portato il suo nome in giro per il mondo. Tanto che anche il mondo del cinema si era accorto di lui, dedicandogli (si può dire) un documentario - nel 2012, 'Il libro deve morire per nascere a nuova vita', di Lukas Tiberio Klopfenstein - e un film firmato da Silvio Soldni, 'Il fiume ha sempre ragione', del 2016.
Personalità, di fatto, cosmopolita, nato a Romanshorn nel Canton Turgovia, è in Ticino che ha trovato il modo e lo spazio per declinare al meglio il suo essere artista e artigiano al tempo stesso. E Mendrisio gli ha aperto le porte, quando ha deciso di aprire il suo Atelier della stampa e della rilegatura d'arte. Ciò non gli ha impedito di realizzare opere destinate a protagonisti della scena mondiali o esposti in Musei prestigiosi.
Ancora di recente lo stesso Weiss aveva postato sul suo profilo facebook parole stampate nel 2018 ma che ancora oggi suonano come un viatico: 'Sempre più cosciente delle mie mani come attrezzi dell'anima, lavoro per il mio prossimo, per la sua e la mia gioia'.
Alla famiglia giunga il cordoglio della redazione.