Mendrisiotto

Siriano a processo per tentato omicidio intenzionale

I fatti si sono svolti a Novazzano il 26 dicembre 2018. L'uomo, un 48enne, rischia più di cinque anni di carcere

Cinque i casi contenuti nell'atto d'accusa (archivio Ti-Press)
9 luglio 2020
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Rischia più di 5 anni di carcere il 48enne siriano a processo da questa mattina davanti alla Corte delle Assise criminali di Mendrisio presieduta dal giudice Amos Pagnamenta per rispondere di tentato e ripetuto omicidio intenzionale. Cinque gli episodi di violenza, commessi nella sua abitazione di Novazzano, contestati all'uomo. Quello che ha portato all'arresto dell'imputato risale al 26 dicembre 2018 quando, come si legge nell'atto d'accusa firmato dalla Procuratrice pubblica Marisa Alfier, ha intenzionalmente tentato di uccidere la figlia – allora 18enne – per essersi fidanzata a sua insaputa. Quest'ultima ha mostrato al padre l'anello di fidanzamento. L'uomo ha iniziato a picchiare la giovane prima di mezzogiorno, dopo che ha risposto a una telefonata del ragazzo, e ha continuato fino a sera perché, si legge ancora nell'atto d'accusa, nella sua cultura “educhiamo i figli in questo modo, per evitare che prendano la strada sbagliata li picchiamo”. Nella colluttazione è comparso anche un coltello che il siriano non ha utilizzato per l'intervento della mamma e della sorella minore dell'allora 18enne. Interrogata dal giudice, la ragazza ha ricordato tra le lacrime quegli attimi. Il padre le ha sferrato un pugno al naso che l'ha quasi fatta svenire e ha cercato di strozzarla.

I maltrattamenti, iniziati nel maggio 2016, hanno interessato anche la moglie e gli altri figli dell'uomo. Il 48enne è difeso dall'avvocato Maria Galliani. Gli accusatori privati sono rappresentati dagli avvocati Sandra Xavier, Clarissa Torricelli e Isabelle Schweri. Il dibattimento si svolge nell'aula penale di Lugano nel rispetto delle norme sanitarie in vigore.