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Un Centro tessile a Chiasso: c'è tempo fino a metà giugno

L'emergenza da Covid-19 dilata i tempi (ma non troppo), prorogate le scadenze del bando di concorso. Inizio lavori previsto per fine anno

Orizzonte il 2023 (Ti-Press)
16 maggio 2020
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La pandemia ha 'contagiato' anche la progettualità. Il 'lockdown' ha congelato, infatti, pure le opere in cantiere sul territorio del Mendrisiotto. A Chiasso, quindi, si incrociavano già le dita pensando al Centro professionale tecnico del settore tessile. Il rischio di veder frenare l'operazione dopo un percorso irto di ostacoli e durato anni c'era, e concreto. Invece, nonostante l'emergenza sanitaria, l'iter ha rallentato, è vero, ma i tempi si sono solo allungati 'solo' di un altro po'. Un 'posticipo' che, di fatto, 'regala' agio ai professionisti che intendono misurarsi con questa sfida: dare forma a un polo della formazione a due passi dalla stazione ferroviaria cittadina.

Prolungati i tempi del concorso

Un nuovo mattoncino lo si era sistemato proprio prima della crisi da Covid-19: si era ufficializzata la pubblicazione del bando di concorso promosso dal Cantone per la progettazione del Centro. Un atto rimasto, in seguito, in sospeso nel periodo delle maggiori restrizioni a causa della diffusione del virus. Poi, giusto nei giorni scorsi, ecco il nuovo avviso rimbalzato dal Foglio ufficiale cantonale e dal portale 'simap.ch': i progettisti (anzi i 'team') avranno tempo fino al 29 maggio per consegnare i piani e sino al 15 di giugno per recapitare il modellino. Tutte scadenze che scandiscono la marcia di avvicinamento alla realizzazione di una scuola per la quale la politica cittadina (e senza distinzione di colore politico) si è battuta, e parecchio. "Non c'è dubbio, si tratta di un passo avanti notevole", commenta a 'laRegione' il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni.

L'autorità comunale, d'altro canto, ha tutta l'intenzione di tenere d'occhio sviluppi e tempistica. Sul calendario l'esecutivo si è già appuntato alcune date, ci fa capire la municipale, Sonia Colombo-Regazzoni, che sta seguendo pedissequamente il progetto. In effetti, si prevede che la proposta definitiva sarà scelta entro la metà di luglio, tanto da immaginare una esposizione di piani e modelli selezionati al Palapenz (sempre per garantire il distanziamento sociale). Quanto al mandato, ci conferma la capo dicastero Territorio, si presume verrà assegnato l'autunno prossimo, fra settembre e ottobre. Il che fa ipotizzare l'apertura del cantiere (e l'inizio dei lavori) per la fine dell'anno. Insomma, il dossier 'Centro tessile' "non dovrebbe più subire slittamenti di sorta". 

L'orizzonte temporale è quello del 2023

 A dare una decisa iniezione di fiducia, ormai oltre un anno e mezzo fa (era il settembre del 2018), era stato il nullaosta del Gran consiglio al dossier cantonale che, nello spazio di pochi minuti, aveva portato con sé la parola chiave per accedere a un investimento di 8 milioni di franchi e la certezza che il Centro professionale tecnico del settore tessile - che avrà sotto lo stesso tetto la Scuola d'arti e mestieri di sartoria e la Scuola specializzata superiore d'abbigliamento e design della moda - si sarebbe concretizzato per davvero, orizzonte temporale l'autunno del 2023. Questa realtà formativa accoglierà 280 studenti e oltre una quarantina di docenti. Adesso, come detto, toccherà ai progettisti restituire sostanza agli obiettivi di Cantone e Comune.

Certo la strada appare ancora lunga. Il primo atto - a favore del quale l'avallo parlamentare ha firmato l'assegno - sarà l'acquisto del terreno (di oltre 4mila metri quadrati) di proprietà delle Ferrovie, lì in coincidenza con i vecchi magazzini in centrocittà. E la collocazione è quanto mai strategica, tanto per il Centro - che darà modo agli alunni di raggiungere le due scuole utilizzando il trasporto pubblico - che per la Città, la quale attende da tempo di riconvertire alcuni degli spazi ormai privi della loro vocazione ferroviaria iniziale. Non a caso Chiasso ha messo le fondamenta dell'opera rivedendo il Piano regolatore. Il Comune, in effetti, ha bisogno di nuovi stimoli e ambiti di sviluppo.

Un'operazione di peso

Davanti a sé autorità cantonale e cittadina hanno, del resto, un intervento di peso, a livello pianificatorio e finanziario. A conti fatti concretizzare il progetto richiederà una spesa valutata in 35 milioni e mezzo, di questi 26 milioni e mezzo saranno dedicati alla sola costruzione del Centro. Dal canto suo, il Comune parteciperà con 400mila franchi. Una quota che, si può, dire, gli darà diritto (ma soprattutto accesso) al parcheggio da 225 posti (pubblici), in gran parte interrati. Si può ben capire, quindi, la valenza, oggi, di veder pubblicare il bando di concorso, in particolare per la politica locale.