È quanto propongono, con una mozione, i consiglieri comunali del Ppd Giorgio Fonio e Mauro Mapelli. L'appello: dobbiamo potercelo permettere
«È un milione che dobbiamo poterci permettere». Il milione in questione è quello del fondo a sostegno dell'economia chiassese che Giorgio Fonio e Mauro Mapelli (Ppd) hanno chiesto di creare con una mozione presentata al Municipio di Chiasso. A identificare misure finanziarie puntuali e massicce a sostegno dell'economia locale, dovrà essere un gruppo di lavoro composto da rappresentanti dei partiti, del Municipio e delle Associazioni economiche attive sul territorio cittadino.
L'emergenza sanitaria legata all'infezione da coronavirus sta rallentando l'economia a livello globale e si sta facendo sentire anche a Chiasso. Come si legge nella mozione, “le conseguenze nefaste della pandemia si riverbereranno pericolosamente anche sulle piccole realtà economiche del nostro Comune”. Le direttive cantonali e federali impongono, come noto, la chiusura delle attività economiche ritenute non indispensabili. Tuttavia le imprese, spesso a conduzione familiare, “devono far fronte a costi fissi. La sopravvivenza di queste realtà imprenditoriali è fondamentale per tutto il tessuto socio-economico del nostro comune, e un’eventuale loro chiusura avrà delle ripercussioni gravi”. La situazione del commercio chiassese, del resto, è già una sorvegliata speciale da prima dell'emergenza sanitaria. La vicinanza con l'Italia prima, la concorrenza dei centri commerciali e lo sviluppo del commercio online negli ultimi anni, hanno messo a dura prova la sopravvivenza dei negozi di Corso San Gottardo.
Giorgio Fonio, come è nata questa proposta?
Chiasso è una realtà formata da tante piccole realtà imprenditoriali. La politica ha il dovere di reagire a queste avversità e adottare in tempi rapidissimi misure concrete a sostegno dell’economia locale. Il Municipio deve quindi tendere una mano alle aziende, alle associazioni e alla popolazione tutta in questa delicatissima fase. Quella presentata a Chiasso segue la proposta formulata a livello cantonale dal mio partito per sostenere chi opera sul territorio.
Chiasso è da poco riuscito a ricostruire una certa stabilità finanziaria. Il Comune può permettersi questo milione?
Se nella situazione di emergenza che stiamo vivendo Chiasso non può mettere sul tavolo un milione di franchi per sostenere la sua economia, bisogna smettere di parlare di qualsiasi argomento che fa di Chiasso un comune polo. Dobbiamo potercelo permettere: se dovessimo avere una devastazione del tessuto economico locale, le conseguenze sarebbero ben più gravi di quello che possiamo immaginare.
Dopo Confederazione e Cantone, anche i Comuni devono quindi fare la loro parte?
Chiasso ha un fabbisogno di 35 milioni di franchi. Il Municipio ci ha appena presentato un messaggio di 5 milioni per la riqualifica del Palapenz e nei giorni scorsi abbiamo firmato la revisione per gli ascensori delle case anziani, che costerà un milione. Quello che chiediamo è sicuramente un sacrificio. Ma dopo la Confederazione (che in 10 giorni ha messo a disposizione 42 miliardi) e Cantone (ricordo che il Ppd cantonale che chiesto la creazione di un fondo di 100 milioni per l'emergenza), è giusto scendere di grado. Chiasso ha già introdotto delle misure, ma la realtà economica deve percepire un sostegno più ampio. Per questo mi aspetto coraggio.