Mendrisiotto

Mendrisiotto, controlli per le aziende. E arrivano altri aiuti

La Polizia verifica il rispetto delle regole. I Comuni si attivano per dare una mano alle imprese (anche le più piccole)

Un sostegno anche dalla Città. In attesa di riaprire (Ti-Press)
26 marzo 2020
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Il mondo industriale nel Mendrisiotto sembra proprio essersi messo... sull'attenti. Il governo cantonale ha dettato i nuovi ritmi della quotidianità produttiva e le aziende si sono messe al passo. Senza lasciarsi distrarre, a quanto pare, dal richiamo federale a Palazzo delle Orsoline. Anche perché la vera sfida, collettiva, adesso è sconfiggere il Covid-19. Così chi non fa parte della lista stilata dal Cantone - quindi non appartiene alla 'categoria' delle ditte non essenziali (al momento) - rallenta e si limita alle attività necessarie. Mentre chi lavora per i settori di primaria necessità - sanità in testa - dà il suo contributo. Su tutti a vigilare c'è la Polizia cantonale. In effetti, ci confermano, i controlli sul territorio non mancano. D'altro canto chi è in possesso delle autorizzazioni sa di non aver nulla da temere. La risposta del Distretto produttivo ha colpito anche il sindacato Ocst.  «Dal mio osservatorio – si parla di 12mila associati, ndr – posso affermare che il Mendrisiotto dell'industria, al pari di quello dell'edilizia, ha reagito bene - dice a 'laRegione' Giorgio Fonio -. Per questo motivo mi sento di essere positivo: sin qui non si sono verificati casi tale da richiedere un intervento».

Controlli sul territorio e vicinanza alle aziende

La guardia è alta, ma anche l'attenzione delle autorità locali verso le attività che rappresentano il tessuto economico dei centri urbani del Distretto non è calata. Anzi. Accanto alle misure di sostegno messe in campo da Confederazione e Cantone ci sono altresì gli aiuti e gli incoraggiamenti dei Comuni. E a essersi mobilitati nella regione non sono solo di due poli, Chiasso, e Mendrisio, ma pure Stabio e le amministrazioni della cintura chiassese (come Novazzano e Balerna). La responsabilità sociale va di pari passo, insomma, con la consapevolezza che occorre dare una mano a sopravvivere a questo periodo difficile, soprattutto alle piccole realtà aziendali e commerciali che di fronte alle conseguenze del coronavirus si ritrovano disarmati.

Le nuove modalità di lavoro (o meglio di telelavoro) scandite dal coronavirus non hanno fermato l'Ufficio sviluppo economico di Mendrisio, diretto da Agnès Pierret. Dal 19 marzo scorso il Servizio comunale ha iniziato, infatti, a far sentire la sua vicinanza alla cittadinanza e alle imprese economiche. Nella missiva recapitata ad artigiani, commercianti, esercenti, imprenditori e indipendenti l'annuncio di proroghe e dilazioni di pagamento e l'alleggerimento da lacune tasse (è il caso, ad esempio, di quella per l'occupazione dell’area pubblica). Un modo per dare risposte ad ansie e paure e guidare attraverso misure e formulari con consigli pratici.

Mendrisio dà una mano alle micro-imprese

Gli attori economici di Mendrisio sanno, dunque, di avere un punto di riferimento (come dimostrato, seppur a distanza). La Città ha però deciso di rivolgersi direttamente anche alle attività più piccole, cercando di non farle sentire sole. Così mercoledì lo Sviluppo economico cittadino ha recapitato una nuova missiva (la terza) e ciò in un momento nel quale, come ci fa capire la stessa Agnès Pierret, la comunicazione è importante quanto la necessità di garantire un accompagnamento a chi non ha una struttura aziendale tale da potersi districare tra procedure e atti burocratici (seppur ridotti al minimo) utili a garantirsi i supporti previsti per fronteggiare questa crisi imprevista.

"Oggi - si chiarisce nello scritto -, la vera e urgente questione è l’accesso a queste misure di sostegno. Per molti di voi è difficile scegliere quale aiuto chiedere ed è ancora più arduo portare a termine le procedure necessarie per accedervi. Chi ha già un fiduciario, si rivolga naturalmente a questo partner che presenta il grande vantaggio di conoscere già la vostra attività e quindi può aiutarvi concretamente fin da subito". E chi non ce l'ha? Viene in soccorso il Comune.

Tre società fiduciarie cittadine si sono fatte avanti e messe a disposizione, offrendo le loro competenze e una valutazione della situazione aziendale, a un costo simbolico. Documenti alla mano - contratti di locazione, lista dei salariati, tassazioni e polizze assicurative -, si riceverà una "rapida diagnosi" al fine di individuare la strategia più idonea, pensando pure al futuro. Saranno forniti, illustra lo Sviluppo economico, anche documenti 'pronti all’uso' (lettere per proprietario, vari enti e assicuratori)". Le consulenze saranno assicurate telefonicamente e via e-mail a una spesa forfettaria di 200 franchi; e questo, si precisa, solo per attività economiche con una cifra d’affari inferiore ai 100mila franchi l'anno. Ma l'appoggio del Comune non si esaurisce qui: la Città si farà poi carico della metà della prestazione (100 franchi).