I risultati a consuntivo e una nuova persona giuridica permettono al Municipio di proporre di adeguare la pressione fiscale dal 70 al 65%
Le finanze di Novazzano stanno molto meglio delle previsioni. Se ne è reso conto anche il Municipio che è tornato sui suoi passi, proponendo di adeguare il moltiplicatore al 65 per cento quando a dicembre aveva deciso di confermarlo al 70 (scelta sottoscritta dal legislativo). “L’ottima chiusura del consuntivo 2019 e, soprattutto le positive indicazioni fiscali da parte di una nuova persona giuridica insediatasi nel 2018, hanno dato un quadro generale decisamente più roseo e impossibile da stimare solo alcuni mesi fa”, si legge nel messaggio ora all’esame del Consiglio comunale. Il consuntivo 2019 prevede un ammortamento straordinario di 500mila franchi, una riserva di sopravvenienze per il 2020 di mezzo milione e un risultato d’esercizio positivo di oltre 500mila franchi. Da qui la decisione di diminuire la pressione fiscale di 5 punti. Una misura, precisa il Municipio, “che non andrà a intaccare l’ampio pacchetto dei servizi offerti, che rimarranno immutati, o l’ammontare degli investimenti previsti nei prossimi anni”. Per garantire una stabilità del moltiplicatore politico a medio termine, “è fondamentale considerare la quota di sopravvenienze d’imposta accumulate e il capitale proprio che garantiranno a questa misura di divenire sostenibile almeno per l’intera prossima legislatura”. A fine 2019 Novazzano aveva un capitale proprio di oltre 7 milioni. A preventivo 2020 il fabbisogno era di 6’962’520 franchi, mentre il gettito era stato stimato in 6’968’000 franchi. Stando alle nuove stime, il gettito cantonale delle persone giuridiche di Novazzano è di almeno 2,8 milioni, mentre le sopravvenienze sono state rivalutate in 4 milioni. “È quindi facile ipotizzare nei prossimi esercizi contabili una media di sopravvenienze di 1,5 milioni (contro i prudenziali 600mila franchi previsti)”. Questo, conclude il Municipio, “a ulteriore garanzia della necessità di agire già nel 2020 sulla pressione fiscale”.