Al Centro professionale del verde a Mezzana parte un corso che professionalizza l’attività. Ed è aperto a tutti
Le api sanno volare alto. Loro, che vengono da lontano (dal Cretaceo), conoscono il valore della libertà. Sarà per questo che chi frequenta le arnie ha uno spiccato senso per la democrazia. «Perché l’apicoltura – rende attenti Roberto Fischer – è democratica: è per tutti». A questo mondo ci si è avvicinato, lui maestro, 25 anni orsono; e oggi non potrebbe concepire la sua quotidianità senza le api. A ben vedere l’uomo non può farne a meno (e non solo per il miele), ma questi insetti impollinatori prescindono da noi. «In effetti, sono loro che conducono il gioco». E al Centro professionale del verde a Mezzana sono pronti a stare alle sue regole. La dice lunga la ‘Casa dell’ape’ che ha preso forma tra il bosco e i filari di vite sul retro dell’Istituto. Questa costruzione essenziale in legno e vetro (ma gestita con piglio tecnologico) ormai alle battute finali è divenuta un po’ l’emblema di un progetto e al contempo l’espressione plastica di una filosofia. Se ne saprà di più oggi (dalle 13.30 alle 16.30) in occasione di un primo incontro informativo (annunciarsi scrivendo a roberto.fischer@apiservice.ch). Il progetto aspira, infatti, a creare un osservatorio sull’universo delle api sul piano didattico e naturalistico (con un’aula con vista sulle arnie), ma pure pratico. Gli apicoltori, infatti, avranno a disposizione un servizio e la possibilità di smielare. L’approccio filosofico, invece, ha convinto Roberto Fischer, e con lui altri due visionari (l’ex direttrice del Centro Anna Biscossa e il presidente della Società ticinese di apicoltura Davide Conconi), a organizzare un corso, sbocco un diploma cantonale di apicoltura.
Verso un settore professionale
L’ambizione è dichiarata. «Con questo percorso formativo – spiega a ‘laRegione’ Roberto Fischer – intendiamo dare un tratto professionale all’apicoltura, rendendola così accessibile a tutti». A crederci, oggi, con il Centro di Mezzana vi è anche la Divisione della formazione professionale. «Questa proposta si inserisce – illustra ancora Fischer – nell’ottica del dialogo e dell’accrescimento reciproco per il bene delle api». Chi ci mette passione ha la chiara sensazione che il Mendrisiotto (e Mezzana) abbia l’opportunità di diventare la terra delle nuove frontiere dell’apicoltura, fra passato e futuro. Del resto, il settore è confrontato con altre sfide e veicolare la buone pratiche apistiche, ci fa capire l’apicoltore, è fondamentale. La formazione è una delle linee guida pure del Servizio sanitario apistico, il Centro di competenza e di prestazione di servizi svizzero di cui Fischer è consigliere regionale per la Svizzera italiana. «Relazionarci all’ape e al suo universo, a questo superorganismo che è individuo e comunità al tempo stesso, secondo un modello comune nella gestione dell’attività aziendale e dei problemi (penso alla varroa, un acaro parassita) è un obiettivo condiviso a livello federale – fa presente –. E ciò senza trascurare le sensibilità che ci contraddistinguono sul piano territoriale».
Una valenza anche sociale
Il diploma cantonale può, però, assumere altresì valenze diverse. Rappresentare un «riscatto dell’ape», come ama sottolineare Fischer, e altresì una seconda possibilità per molte persone. «All’apicoltura e al corso – che si svilupperà su due stagioni apistiche, da questo autunno a giugno 2020, ndr – potrà accedere qualsiasi persona, purché dotata di buona volontà e passione. Non esistono barriere, né alla ‘Casa dell’ape’, né in questa formazione. Nel promuovere l’Iniziativa abbiamo preso in considerazione, in effetti, anche l’aspetto sociale». A cosa si è pensato? «Chi ha lavorato nel Primario e adesso non può più sopportare determinati sforzi – esemplifica il maestro –, nell’apicoltura professionale trova una alternativa. Allo stesso modo persone in difficoltà o alla ricerca di un reinserimento nel mondo del lavoro possono individuare in questa attività un’occasione preziosa». Le api non fanno discriminazioni. «Loro sono di tutti. Certo bisogna rispettarle e conoscere le regole». E qui il Centro professionale del verde di Mezzana può dare una mano.