Da lunedì sarà in pubblicazione la variante di Piano regolatore, primo atto per definire i contenuti (e l'edificabilità) dell'area
L’area del Montalbano, a Stabio, avrà un vestito pianificatorio su misura. L’intenzione era già nell’aria – in realtà se ne parla ormai da quattro anni –, ma ora avrà la forma e i contenuti di una variante di Piano regolatore. L’incarto, che si annuncia voluminoso, sarà reso ufficiale da lunedì. E a quel punto la cittadinanza avrà tempo quasi un mese (fino al 17 settembre) per consultarlo e dire la sua. Cosa troverà al suo interno? Ma soprattutto, che destino avrà il comparto e con lui lo storico ristorante che porta il suo nome? Il sindaco Simone Castelletti per ora non si sbottona troppo. «C’è tutto nelle osservazioni del pianificatore – la Planidea, ndr –, sarà un discorso di volumetrie. Lo si vedrà dal 19», ci dice rinviandoci alla visione del dossier. Un dossier che contiene altresì un rapporto accompagnatorio, la presa di posizione del Municipio e il preavviso del Dipartimento del territorio. E qui si apre un altro interrogativo: indirizzo dell’esecutivo e visione cantonale coincidono? Una cosa è certa: una parte della popolazione è curiosa di saperlo. La stessa che (al pari della Stan, la Società ticinese per l’arte e la natura) si era mobilitata a suo tempo per salvaguardare una zona di pregio e scongiurare ruspe e interventi poco rispettosi di quel promontorio vignato, raccogliendo già ormai tre anni orsono 355 firme. Dall’altra parte della barricata ci sono i privati, una cordata di tre imprenditori locali, decisi a far valere i loro progetti edificatori su oltre 5mila metri quadri. Tant’è che le vecchie modine resistono. Chi la spunterà? Una risposta, anche parziale, è nelle carte.
Sta di fatto che la variante dedicata a Montalbano è una delle prime messe sul tavolo dal Municipio, fonte di ispirazione il Masterplan (già presentato ai cittadini) con cui ci si prefigge di ragionare sullo sviluppo urbanistico, ma non solo, dell’intero territorio comunale. «Teniamo presente – ci fa notare il sindaco – che le varianti in cantiere sono diciotto». C’era urgenza di agire sul comparto? «Direi di no. Alcune proposte sono già state pubblicate; ne arriveranno altre nei prossimi mesi. Il Municipio ha posto particolare attenzione alla pianificazione del territorio. Il comparto Montalbano, come altri, ha raccolto, appunto, la nostra attenzione». A proposito di Masterplan, questa variante sarà in linea con gli intendimenti annunciati? «Il nostro pianificatore ci ha dettato la linea da seguire così da procedere con una variante affine al ‘documento guida’». Il Dipartimento del territorio, come si conferma nell’avviso pubblicato sul sito del Comune (www.stabio.ch) e sul Foglio ufficiale di martedì, si è pronunciato: in modo positivo o negativo? «Il Dipartimento ha consegnato determinate riflessioni, alcune condivise, altre no. Il nostro orientamento, comunque, è nitido», ribadisce il sindaco senza concederci di più. In ogni caso non è detta l’ultima parola. Castelletti tiene a essere chiaro su questo punto: la variante non è lo strumento definitivo. Non solo, la cittadinanza può giocare un ruolo nel futuro pianificatorio del Montalbano. «Come prevede la legge, chiara e trasparente – fa presente –, ora si entra nella fase della pubblicazione. Al termine l’esecutivo, con l’ausilio del nostro pianificatore, analizzerà tutte le osservazioni o i suggerimenti recapitati e valuterà poi come proseguire e cosa tenere in considerazione prima di indirizzare il messaggio municipale al Consiglio comunale. Così come è successo di recente con l’adeguamento delle norme del Piano particolareggiato dei nuclei di Stabio e San Pietro e l’adeguamento delle norme di attuazione dello stesso Piano regolatore, contesti nei quali sono state recepite diverse osservazioni di cittadini». Resta da capire come si muoveranno i proprietari – un terzetto composto da Diego Ceppi, Giordano Cadei e Claudio Cavadini, già sindaco di Stabio –, promotori, in prima battuta (era il 2016) di una residenza bifamiliare, in seguito (nel marzo 2017) di tre ville, assicurando al contempo l’ammodernamento del ristorante. Sulla prima delle tre abitazioni era calato il veto municipale; le altre richieste sono rimaste in sospeso. Avviata la procedura per la variante di Pr, cosa succederà? «Qualsiasi futura domanda di costruzione dovrà rispettare il vecchio Piano regolatore e la nuova variante». Come dire, l’esecutivo la sua impronta l’ha data.