Mendrisiotto

Mendrisio s-catenato per i libri della Biblioteca

In oltre 600 hanno dato vita alla catena umana che ha trasferito 600 volumi del patrimonio librario cantonale dal Liceo al Centro culturale La Filanda

(foto Ti-Press/Crinari)
6 settembre 2018
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A Mendrisio nel pomeriggio di oggi, giovedì, si sono ritrovati in oltre 600, tutti diligentemente in fila ad attendere il primo volume in... trasferta. Sembrava un'impresa titanica quella delle Amiche e degli Amici della Filanda, e invece la risposta è stata sorprendente. Si volevano S-catenare i libri (quelli della Biblioteca cantonale, sin qui al Liceo); si sono incatenate le persone a un progetto-realtà, il nuovo Centro culturale La Filanda, che sembra proprio partire con il piede giusto. Il 'la' a questo singolare trasloco lo si dà in musica: Andrea, Daniele e Martino (tre musicanti) accompagnano il primo libro nel suo passamano lungo le vie del Borgo, dall'ingresso di via Turconi su su, sino a via Industria e La Filanda. Eccolo, sulla copertina si legge 'I diletti figli di Mendrisio' (di Giuseppe Martinola). Ma non è che l'inizio, di volumi ne seguiranno altri 599.

«È stato un  momento bellissimo – ci dice Françoise, che con Grazia, Francesca e Marcella, alcune 'Amiche', hanno dato vita a questa avventura culturale –. A dare una mano sono intervenute persone di ogni età: dai bambini agli anziani della casa Torriani che si sono uniti con le loro sedie al serpentone umano. Del resto, La Filanda vuole essere la casa di tutti». Le 'Amiche' (e gli 'Amici') sono state le prime a crederci, con tenacia. Una perseveranza che oggi ha pagato. «Per Mendrisio si apre un nuovo capitolo della sua storia». Un momento che anche i municipali (in testa il sindaco Samuele Cavadini e il capodicastero Museo e cultura Paolo Danielli, tra i primi 'Amici' della Filanda) e il direttore della Biblioteca cantonale Stefano Vassere non hanno voluto perdere. La catena dei volontari è attraversata da un inesauribile entusiasmo: i libri passano di mano in mano gioiosamente. C'è chi non si limita al suo compito e si sofferma a dare un'occhiata. I volumi, del resto, sono stati selezionati con cura dall'occhio attento del bibliotecario Rolando Schärer: si va dalle guide turistiche ai trattati di medicina, dai consigli di cucina a tomi di filosofia, dal manuale di acconciature per bambine e donne ai libri per i più piccoli.

«Quanto è avvenuto – ci raccontano ancora – è stato un modo per capire che la cultura non è qualcosa di polveroso o solo per intellettuali, ma è aperta a tutti. Che sa creare sogni e relazioni». Che è poi quanto ci si aspetta dal Centro culturale. Ormai si è arrivati in fondo: l'ultimo volume è in dialetto, a firma di Franco Lurà. E adesso, tutti alla Filanda.