Il Municipio si accinge a posare una serie di divieti a tutela delle aree verdi frequentate dai cittadini. L’accesso sarà permesso solo a mezzi agricoli e bici
Ancora pochi mesi, poi di auto sulle strade sterrate che attraversano il comparto del Laveggio, lì alle sorgenti, a Stabio, non se ne vedrà più neppure l’ombra. Il Municipio locale ha deciso, infatti, di mettere in chiaro le cose. E sistemerà dei divieti che daranno via libera solo ai veicoli agricoli e forestali e alle biciclette. A quel punto l’area sarà davvero (e del tutto) ‘zona franca’ per quanti (e non sono pochi) ci vanno a passeggiare, correre, pedalare o giocare con il cane. Ormai è cosa fatta: presentata l’istanza a inizio giugno, la segnaletica è stata pubblicata nel corso dell’estate e sempre di recente è giunto il nullaosta cantonale. Non rimane che ordinare i cartelli, otto in tutto (sette sul territorio di Stabio e uno su quello di Genestrerio-Mendrisio), da issare. A prima vista può sembrare poca cosa, ma limitare il traffico nelle zone verdi e di svago è più che un punto di partenza. Da un po’, del resto, l’autorità comunale ha imboccato questa strada; e le idee e i progetti non mancano. L’iniziativa del Parco del Laveggio dei ‘Cittadini per il territorio’ ha convinto l’esecutivo di Stabio della necessità di fare la sua parte.
«Negli ultimi anni – ci fa presente il sindaco Simone Castelletti – l’attenzione verso il territorio è cambiata: oggi non si può più tergiversare; occorre valorizzare al più presto gli spazi verdi a disposizione e di cui la popolazione vuole poter fruire». La volontà politica, insomma, è chiara. «Lo è per il Municipio e per diversi gruppi politici – conferma Castelletti –. L’obiettivo, in effetti, è quello di promuovere interventi di riqualifica che permettano di apprezzare ciò che si ha». Da qui allora un piano d’azione. «Abbiamo dato mandato a una società esterna di analizzare delle misure concrete nel solco del Pam3 (il Programma di agglomerato di terza generazione, ndr), prendendo pure spunto dal progetto dei ‘Cittadini’. Il tutto con l’intento di valorizzare le sorgenti del Laveggio e l’area di Santa Margherita».
Sette misure per il territorio
Quali sono stati i risultati? «Sono scaturite sette proposte, già condivise con i servizi cantonali – ci fa sapere il sindaco –. Proposte che partono da alcuni piccoli accorgimenti, come la limitazione del traffico, e includono il ripristino dei sentieri, la creazione di percorsi didattici e la rivitalizzazione dei riali, come Colorina e Bella Cima». Quindi posare i divieti sulle strade sterrate nel comparto del Laveggio è un primo passo. «È il più immediato, quello che comporta meno oneri e si può attuare in tempi relativamente ristretti, diciamo – ribadisce Castelletti –. Le altre opere sono sul tavolo del Municipio: dovremo valutarle e decidere in base alle priorità». La presenza di un veto presuppone l’esigenza di arginare possibili violazioni: in questo caso i collegamenti sterrati vengono usati come scorciatoia da qualche automobilista? «Dai controlli non sono emersi veri e propri abusi. Abbiamo ricevuto qualche segnalazione in tal senso». Scattata la nuova segnaletica, in ogni caso, il rischio (anche in nome della sicurezza di chi percorre quelle strade) sarà scongiurato. Il che andrà a vantaggio altresì delle iniziative in cantiere, come la sistemazione della pista ciclabile fra Stabio e Mendrisio. L’esecutivo, d’altro canto, è pronto a dare sostanza alle intenzioni e a coinvolgere il Consiglio comunale. Gli esempi dal passato, più o meno recente, ricorda Castelletti, non mancano: dalla rinaturazione dei riali al recupero della selva castanile sul Monte Asturo. Ciò che conta, adesso, è non fermarsi qui.