Grazie all'ampliamento dell'attuale autosilo, i posteggi passeranno da 116 a 236. Il Municipio chiede 5,9 milioni al Cc. Somma che l'Eoc rimborserà
La nuova ala dell’Ospedale Beata Vergine (Obv) di Mendrisio porterà anche un ampliamento dell’autosilo pubblico. Un progetto già inserito nel concorso d’architettura internazionale che, nel novembre 2015, ha premiato il progetto ‘Hospes’ dello studio di architettura Michele Gaggini di Lugano e del suo team di progetto composto da diversi specialisti. Al termine dei lavori saranno 236 (oggi sono 116) i posteggi a disposizione dei visitatori dell’ospedale e dei cittadini. I lavori preliminari che porteranno all’edificazione della nuova ala sono in corso. Il Municipio di Mendrisio ha licenziato di recente un messaggio per il finanziamento relativo all’ampliamento dell’autosilo, che costerà 5,9 milioni. Municipio di Mendrisio e direzione dell’Obv hanno sottoscritto una lettera d’intenti “finalizzata ad assicurare un’intesa preliminare tra le parti e fissare le condizioni per il finanziamento dell’ampliamento dell’autosilo esistente”. I termini stabiliti indicano che “l’ampliamento deve essere inderogabilmente realizzato con l’edificazione della nuova ala ospedaliera, i 120 nuovi posti auto devono essere di pubblica utilità ed essere integrati nel sistema di gestione della Città per quanto concerne la segnaletica avanzata dei posteggi”. Previa autorizzazione del Consiglio comunale, “il Municipio di Mendrisio eroga un contributo a favore dell’Eoc per permettere il finanziamento dell’opera, mentre l’Eoc garantisce l’autofinanziamento degli oneri finanziari a carico della Città di Mendrisio”. Il modello di finanziamento proposto prevede quindi un rimborso del prestito concesso dalla Città a quote costanti.
Il nuovo autosilo, che occuperà un volume complessivo di 11’800 metri cubi, verrà realizzato su due piani interrati che si affiancano ai due piani dell’autosilo esistente. “Lo sviluppo planimetrico occupa in pratica (nel sottosuolo) l’area libera esistente davanti all’ospedale, delimitata verso nord dalla rampa d’uscita e, verso sud, dalla nuova ala dell’Obv”. Il collegamento tra le due strutture sarà assicurato da due rampe al primo piano inferiore (dove ci saranno 106 posteggi, 93 pubblici e 13 riservati all’Obv prima delle barriere) e da una sola rampa al secondo piano inferiore (130 posteggi). La barriera esistente per il controllo d’entrata dei posteggi verrà arretrata di una quindicina di metri rispetto alla posizione attuale “per permettere il suo raddoppio (maggiore capacità d’entrata”.
Ai già citati 5,9 milioni di franchi, si aggiungono 500mila franchi per la costruzione della nuova rampa di accesso. Intervento, quest’ultimo, che a mente del Municipio “favorisce un accesso preferenziale dalla parte sud di via Turconi (da e per l’incrocio Banchette)”. Una modifica “contenuta” grazie alla quale “verrebbe demolita la rampa d’uscita esistente, liberando un’interessante superficie della piazza a favore dell’arredo”. Il Municipio cittadino ha infatti conferito al Laboratorio Ticino dell’Accademia di architettura l’incarico per uno studio urbanistico del comparto di via Turconi, con particolare attenzione agli spazi pubblici. Dallo stesso è stata dimostrata la “possibilità di incrementare la qualità dello spazio stradale di via Turconi disegnandola con particolare attenzione al pedone, così che migliori al contempo la continuità con il nucleo storico e la connessione con i comparti scolastici, da quello universitario a quello comunale, fino a quello cantonale”. Il Municipio di Mendrisio spiega che “da verifiche preliminari di tecnica del traffico risulta inoltre che una limitazione del traffico e un arredo urbano di qualità sono elementi essenziali per ripensare via Turconi come spazio pubblico di riferimento per i percorsi nucleo-centro scolastico e i percorsi collina-stazione”. Ufficio tecnico e architetti incaricati dello studio urbanistico hanno condiviso una possibile soluzione con i progettisti della nuova ala ospedaliera, i quali “hanno ridisegnato le rampe confermandone la fattibilità sia in termini costruttivi che in termini di gestione e circolazione interna dell’autosilo”.