Mendrisiotto

Chiasso e Balerna si alleano in nome degli anziani

Casa Giardino
(Benedetto Galli)
21 luglio 2017
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Tre istituti per anziani ma un solo ente responsabile della loro gestione. Le case Giardino e Soave di Chiasso e il Centro degli anziani di Balerna sono destinati a diventare una... sola cosa. I confini comunali, qui, non sono stati un problema. In effetti, il progetto era nell’aria da un po’, anche se si è concretizzato in queste ultime settimane. Anzi, è divenuto formale giusto mercoledì, quando il Municipio di Chiasso – interpellato dai colleghi balernitani – ha ufficializzato il ‘suo’ sì. Del resto, la decisione di unire forze e strutture a vantaggio della popolazione anziana locale, non fa solo convergere le intenzioni dei due esecutivi. A essere pronto ad accompagnare in questa esperienza i Comuni del Basso Mendrisiotto è anche l’Ufficio degli anziani del Dipartimento sanità e socialità (Dss). Il Cantone vede di buon occhio tutte le iniziative utili a trovare delle sinergie. E il distretto – con l’Ecam di Mendrisio e la strategia messa in campo da Morbio Inferiore, Coldrerio e Vacallo – ha dimostrato di saper ottimizzare le sue risorse. Moreno Doninelli, capodicastero Socialità e sanità a Balerna, tiene i piedi ben piantati a terra. Ma conferma: «Stiamo lavorando al progetto di messa in rete dei nostri istituti e abbiamo preso l’impegno di approfondire il dossier. Con la prospettiva di giungere alla creazione di un ente autonomo di diritto pubblico». La macchina, in ogni caso, si è già messa in moto: sempre mercoledì sera l’autorità balernitana ha illustrato i suoi piani al personale del Centro degli anziani. Per ora non ci si addentra nei dettagli dell’operazione: i collaboratori resteranno alle dipendenze dei rispettivi Comuni sino alla nascita del nuovo ente. Insomma, nulla da temere. Quanto ai vertici della struttura? «Spetterà a un Gruppo di lavoro, a cui parteciperanno rappresentanti dei due Comuni e del Dss, gettare le basi, approfondire e quindi definire la collaborazione in tutti i suoi aspetti, incluso l’assetto gestionale e organizzativo», fa presente Doninelli. Difficile, d’altro canto, dimenticare le recenti disavventure in cui è incappato il Centro balernitano, sfociate in due inchieste per maltrattamenti e nella sentenza di una Corte nei confronti di una ex assistente di cura. E questo progetto – «nato a prescindere da quanto accaduto», puntualizza– potrebbe rappresentare un nuovo inizio. Perché la scelta di Balerna è caduta su Chiasso? «Abbiamo effettuato le nostre valutazioni e optato per i vicini della città – ci risponde il capodicastero –. Ciò non esclude delle collaborazioni con altri poli su progetti di interesse regionale o cantonale. Il traguardo finale è pur sempre quello di garantire dei posti letto medicalizzati agli anziani della regione, e in modo capillare e tempestivo». Con quale tempistica? «Si può immaginare occorreranno 12-18 mesi. Idealmente fine 2018. Nel frattempo, ci potranno essere delle cooperazioni puntuali in diversi ambiti», tiene a far sapere Doninelli. Su un punto il capodicastero richiama l’attenzione: la messa in rete delle strutture, precisa, non farà perdere le singole peculiarità, oltre che la territorialità, di entrambe le strutture. «A Balerna, ad esempio, continueremo a poter contare sulla presenza di un bar aperto alla popolazione e gestito sin dall’inizio grazie a un gruppo di volontari». Senza trascurare che sul tavolo – e con il sigillo del Consiglio comunale – vi è un intervento di ristrutturazione e ampliamento che guarda pure alla realizzazione di un ‘nucleo protetto Alzheimer’. «Tutti temi – conclude Doninelli – che andranno affrontati e discussi, da un lato per rispondere alle esigenze degli anziani , dall’altro per evitare dei doppioni».

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