Luganese

Caso Santanchè, Finma mette sotto inchiesta la Wip Finance

La società di Paradiso avrebbe dovuto acquisire il 75% delle quote di Visibilia di Daniela Santanchè, ma l'autorità di vigilanza ha bloccato l'operazione

La ministra italiana del Turismo mentre interviene in Parlamento
(Epa/Ansa)
31 marzo 2025
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È finita sotto inchiesta dalla Finma (l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari), la Wip Finance, società ticinese che avrebbe dovuto acquisire la maggioranza di Visibilia, la società editrice proprietaria tra l’altro di Novella 2000 e che appartiene alla ministra italiana del Turismo, Daniela Santanchè. Una tra le società che hanno portato la ministra a finire in guai giudiziari per falso in bilancio. La notizia è stata riportata dal ‘Fatto Quotidiano’.

La decisione dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari impone ai dirigenti della società di Paradiso di chiedere il consenso di un avvocato nominato dalla Finma per effettuare qualsiasi transazione. Oggi infatti la ministra del governo italiano Santanchè avrebbe dovuto ricevere da Wip Finance due milioni di euro. Soldi che avrebbero rappresentato il finanziamento della società di Paradiso per entrare in possesso del 75% dell’azienda che gestisce Visibilia con un versamento di poco meno di 3 milioni di euro. Però, come ha scritto il ‘Fatto Quotidiano’ l’operazione è saltata a causa dell’intervento della Finma.

La notizia trova conferma, come riporta la Rsi, sul registro di commercio, nel quale, digitando Wip Finance, per la ricerca si legge che “con decisione superprovvisionale del 18.03.2025 l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) ha nominato l’avv. Francesco Naef, CSNLAW studio legale e notarile, quale incaricato dell’inchiesta. L’incaricato dell’inchiesta è autorizzato ad agire individualmente per conto della società al posto dei suoi organi. Egli rappresenta la società per il tramite dei suoi aventi diritto di firma ognuno con diritto di firma individuale. Agli organi della società è fatto divieto di agire per la società senza il consenso dell’incaricato dell’inchiesta”. Al momento, invece, dal profilo penale, sulla vicenda non ci sono sviluppi degni di nota.