La 148esima assemblea della società di tiro ‘non intende deporre le armi’, dice no alla ricollocazione a Rivera e chiede un aiuto al Municipio di Lugano
“A 148 anni dalla sua costituzione e a 48 anni dalla sua riassegnazione al poligono di Lugano-Cimadera (dopo lo smantellamento della struttura al Maglio di Colla), la Società tiratori del Gazzirola (Stg) non molla e si oppone fermamente al suo ventilato trasloco dalla natia Val Colla, rocambolescamente intimato in vista di un poligono cantonale a Rivera. Si invoca il rispetto della legge federale e un risoluto intervento del Municipio di Lugano”. Questo è il tenore della nota stampa diffusa alle redazioni al termine della 148esima assemblea annuale dei soci del sodalizio, che si è svolta ieri nella sede sociale, il Ristorante Washington di Maglio di Colla (Lugano). I soci hanno salutato con favore “l’iniziativa di adire le vie legali per opporsi a questa incongruente notifica che presupporrebbe una ricollocazione geografica della Stg, venendo peraltro meno ai disposti della Legge federale sull’esercito e sull’amministrazione militare (LM), che semmai invoca un’utilizzazione collettiva degli impianti di tiro”.
In altre parole, si legge nel comunicato stampa, l’assemblea “non intende deporre le armi ed esprime infine solidarietà nei confronti di tutte le altre società di tiro ticinesi che si ritrovano o ricollocate o senza stand di tiro, a causa dell’attuale parapiglia generato dalla pianificazione relativa alla costruzione di un unico poligono cantonale a Rivera, di cui ancora si conosce poco”. Dopo le trattande statutarie, i soci del Gazzirola hanno preso atto con stupore e grande contrarietà delle “recenti derive pianificatorie che li vedrebbero sfrattati dalla Val Colla”. Un'informazione che ha destato grande scalpore e preoccupazione e che “stride con le rassicurazioni che il Cantone ha fornito alla Città di Lugano ancora a fine 2024, nonché con gli investimenti ancora recentemente condivisi in quel di Cimadera”. Si tratta di un “più o meno velato sfratto immediato che”, come annotato dal presidente Erico Petralli, “mette la Stg nella condizione di non poter rispettare i disposti di legge in vista dell’imminente stagione agonistica 2025”. Il comunicato prosegue informando che “la Commissione cantonale di tiro, oltre che non essersi consultata con la Città di Lugano alla quale per il tiro è riconosciuto un interesse regionale, nemmeno ha tenuto conto che lo stand di Lugano-Cimadera risulta a Piano regolatore quale attrezzatura pubblica, dove la Stg è legata da una convenzione tuttora valida”.