A seguito della frana in Val Colla, l’esecutivo non esclude che in futuro vengano realizzate nove opere di premunizione
A seguito della recente frana in Val Colla, che ha causato la morte di un 44enne, il consigliere comunale Angelo Petralli (Centro) aveva chiesto spiegazioni al Municipio sulle reti paramassi di protezione. L’esecutivo cittadino, in risposta all’interrogante, ha sottolineato come la gestione dei rischi naturali lungo le strade cantonali sia di competenza del Dipartimento del territorio. In prossimità delle zone abitate, “eventuali interventi di premunizione vengono discussi con il Comune”.
Per quanto riguarda il quartiere di Valcolla, “la Divisione delle Costruzioni ha già realizzato oltre 50 opere di premunizione, tra cui reti paramassi, reti aderenti, palizzate e camere di ritenzione”. L’Esecutivo cittadino non esclude che in futuro vengano realizzate nuove opere di premunizione. “Il Piano delle zone soggette a pericolo naturale di Cimadera è stato elaborato nel 2015 e approvato formalmente dal Consiglio di Stato il 3 febbraio 2016”. Il quartiere “è stato oggetto di ulteriori studi sui pericoli naturali di recente approvazione. Per la Sezione di Valcolla sono stati approfonditi i rischi di crollo, scivolamenti spontanei e scivolamenti profondi, approvati il 18 marzo 2020 congiuntamente allo studio degli scivolamenti spontanei della Sezione di Certara. Infine, uno studio aggiornato sugli scivolamenti spontanei e arretramento d’orlo della Sezione di Bogno è stato approvato il 6 aprile 2023”. Non sono previsti a breve aggiornamenti di questi studi.
A seguito dell’approvazione del Piano delle zone soggette a pericolo naturale, “il Municipio aveva avviato l’aggiornamento del Piano regolatore e adottato anche una Zona di pianificazione. La modifica, oltre a integrare nei Piani le aree soggette a pericoli naturali, ha introdotto una regolamentazione specifica per gli interventi edilizi nelle aree toccate da un grado di pericolo accertato”.
Per quanto riguarda la richiesta di un aggiornamento dei Piani regolatori, il Municipio informa che “si può confermare che in buona parte dei Piani regolatori di Lugano, così come della Valcolla, sono ancora riportate le zone di pericolo frutto dei primi accertamenti effettuati dopo il 1990 e che dovranno essere aggiornati nell’ambito delle Revisioni di Piano regolatore”. Questo “non comporta però un’urgenza, in quanto sono sempre prese in considerazione le situazioni di pericolo più recenti conosciute. Di principio, si procederà con le revisioni dei Piani regolatori nei prossimi anni e a seguito dell’approvazione della richiesta di credito necessario attualmente al vaglio del Consiglio comunale”.