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Amianto alle Elementari di Agno: ‘Nulla di allarmante’

Attivato un numero verde, i genitori sono stati informati tempestivamente. Il sindaco Thierry Morotti precisa che i valori sono a norma di legge

L’edificio è stato inaugurato nel 1975
(Comune di Agno)
16 gennaio 2025
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Rinvenute tracce di amianto nella scuola elementare di Agno durante i preparativi dei lavori di risanamento dello stabile. L’autorità comunale ha reagito con prontezza, informando i genitori e attivando un numero verde e un indirizzo mail apposito per rispondere a tutte le domande del caso. «Nulla di allarmante, le concentrazioni di amianto sono sempre state sotto il limite precauzionale», ha precisato il sindaco Thierry Morotti, ma tanto è bastato per organizzare un incontro dall’oggi al domani indirizzato alle famiglie degli allievi con le autorità locali, cantonali, ingegneri e dottori specializzati. La presenza del materiale pericoloso per la salute pubblica è stata riscontrata tra i mesi di novembre e dicembre, nello stucco delle finestre e nella colla delle piastrelle dell’istituto scolastico comunale.

Contestata la comunicazione

Nonostante si sia trattato di una piccola presenza di amianto, la presidente dell’Associazione genitori istituti scolastici di Agno (Agisca), Simona Busarello, ha espresso perplessità non tanto per il ritrovamento del materiale tossico nell’edificio, quanto per la modalità di comunicazione ai genitori: «È uno stabile vecchio. La presenza di amianto non è stata una sorpresa per noi genitori. Tuttavia, le tempistiche con cui sono state organizzate le riunioni informative sono state troppo strette». Con una lettera del 10 dicembre, il Comune ha infatti “caldamente” invitato i genitori per il giorno successivo a partecipare all’incontro: «Solo una rappresentante di Agisca è riuscita a partecipare, non potevamo di certo annullare le attività extrascolastiche nelle quali siamo coinvolte con così poco preavviso. Anche le famiglie sono state poche, il periodo natalizio è sempre complicato per molte persone e in molti non sono andati a causa degli impegni lavorativi o familiari impossibili da disdire, soprattutto perché quest’ultimo incontro è stato fissato di mercoledì quando i bambini sono a casa», sostiene Busarello. Per Morotti, questi tempi brevi sono giustificati in quanto «era fondamentale intervenire tempestivamente per rasserenare tutti e prevenire inutili allarmismi. Le analisi svolte hanno rilevato una presenza massima di 356 Far/m3 (fibre di amianto al metro cubo), ben al di sotto del limite legale di 1’000 Far/m3».

Sopralluogo anche all’asilo

Dopo aver informato le famiglie, il Municipio ha trattato il tema anche durante l’ultima seduta di Consiglio comunale del 2024. In questa occasione sono emerse informazioni rassicuranti: dopo la prima analisi del materiale sospetto, tra il 22 e il 24 novembre, in tutte le aule sono stati effettuati i dovuti test che hanno attestato risultati a norma di legge. Il campionamento successivo è stato svolto negli spazi comuni dove non sono state rilevate tracce di amianto. Il 9 dicembre il sopralluogo è avvenuto anche alle scuole dell’infanzia dove la ditta specializzata responsabile delle analisi ha ritenuto “non necessario procedere con dei campionamenti in quanto non ci sono materiali analoghi a quelli delle scuole elementari”. In seguito ci sono stati due incontri, uno con i docenti e il giorno successivo quello, appunto, con i genitori. Per Busarello «inizialmente si è creata una certa preoccupazione dato che la questione riguarda i nostri bambini, ma finora nessun genitore si è rivolto formalmente all’assemblea per esprimere dubbi o richieste specifiche. Sembra che la maggior parte delle famiglie si senta rassicurata dalle verifiche effettuate e dalle informazioni ricevute negli incontri», nei quali erano presenti anche Andrea Azzola, vicepresidente della Lega Polmonare Ticinese; Nicola Solcà, responsabile della Sezione della protezione dell’aria dell’acqua e del suolo del Dipartimento del territorio, Skory Nicola, esperto Suva in amianto e protezione dei lavoratori e Fabrizio Scotti, ispettore scolastico.

Durante le vacanze di Natale, la ditta specializzata ha messo in sicurezza, tramite confinamento con la posa di plastiche ermetiche a soffitto, tutte le aule interessate da questi materiali. A conclusione di questi lavori sono state eseguite delle misurazioni: “I valori rilevati, come auspicato, sono in tutte le aule di 0 Far/m3” ha annunciato il Comune. In attesa dell’estate, quando le scuole saranno prive del vocio degli allievi ed è in programma il risanamento con la posa della nuova isolazione, continueranno le misurazioni e “si studierà una soluzione definitiva. Nel mentre le aule sono da ritenersi perfettamente agibili”.

‘Non esistono studi sui bambini’

Sebbene sia dal 1953 che la Suva ha inserito l’asbestosi nell’elenco delle malattie professionali, in tutti questi anni non sono stati realizzati “studi scientifici che per l’amianto indichino una differenza di rischi dei bambini rispetto agli adulti” riguardo all’esposizione di tale materiale, specifica uno dei consulenti del Municipio. Infatti, i limiti esistenti sono stati creati per chi lavora con tale materiale: il limite di valore massimo di esposizione (Vme) indicato dalla Suva per i posti di lavoro a contatto con l’amianto, è di 10mila Far/m3, mentre quelli per i locali dove non vi sono lavori il limite è fissato al 10% rispetto al valore Vme. A rassicurare riguardo alla mancanza di studi legati alle persone più sensibili, lo pneumologo Andrea Azzola precisa che «i limiti fissati dalla sanità pubblica svizzera sono molto bassi e valgono per tutti. Un rischio legato all’amianto è legato a una esposizione intensa e prolungata, un’esposizione sporadica non genera un danno significativo». Rispetto a quanto emerso ad Agno, Azzola sottolinea che «la situazione è controllata e non c’è motivo di rendere inagibili i locali come successo recentemente a Brissago», dove, alla fine del 2023, il Comune locarnese aveva deciso di chiudere la scuola e trasferire gli allievi in un altro istituto “quale misura precauzionale”.

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