L’allenatore dell’Fcl Mattia Croci-Torti ospite principale della cerimonia di Capodanno, come da tradizione evento ‘mondano’ più gettonato d’inizio anno
La parola ‘talento’ come fil rouge della tradizionale cerimonia di Capodanno di Lugano. Un talento più volte evocato dal presentatore dell’evento, il giornalista Davide Riva, ma soprattutto portato in scena dai giovani artisti – musicisti e danzatrici – intervenuti al Palazzo dei congressi. E quel talento rappresentato dall’ospite d’onore: l’allenatore del Football club Lugano Mattia Croci-Torti, che in tre anni ha portato la squadra cittadina tre volte in finale del massimo campionato svizzero, facendole alzare nel 2022 la Coppa. Un trend positivo tuttora in corso: il Lugano è primo in classifica anche in questa stagione.
Il mister dei campioni d’inverno si è raccontato, fra aneddoti personali e riferimenti all’attualità, in una sorta di chiacchierata condotta dal presentatore, assieme al sindaco di Lugano. Michele Foletti ha evitato quest’anno un discorso ufficiale, ma i riferimenti istituzionali non sono mancati. «La più grande differenza rispetto a una squadra di calcio è che il Municipio non ha una panchina: per quattro anni bisogna cercare di andare d’accordo e non è scontato, perché abbiamo idee diverse e veniamo da percorsi e da partiti differenti. Lavorando assieme però si impara a conoscersi e si arriva alla fine della legislatura quando magari basta solo uno sguardo per capirsi. E in questo il nostro lavoro è simile a quello di Mattia: ci vuole molta pazienza per trovare delle soluzioni». «Osservare e ascoltare è fondamentale quando si allenano trenta persone diverse – ha confermato il ‘Crus’ –. Se si vuole vincere, bisogna trasformare gli obiettivi individuali in obiettivi comuni».
La cerimonia di Capodanno, come sempre, ha avuto inizio con il corteo che da piazza della Riforma, via piazza Manzoni e riva Albertolli, ha raggiunto il Palacongressi. Lì, il sindaco – con lui i municipali Lorenzo Quadri, Raoul Ghisletta e Karin Valenzano Rossi – ha salutato il Corpo dei Volontari Luganesi e il Corpo Civici Pompieri, mentre la Civica Filarmonica ha garantito l’accompagnamento musicale. Numerosi i giovani talenti sul palco. Dai musicisti della Scuola di musica della Svizzera italiana a quelli del pre-college del Conservatorio della Svizzera italiana, passando al trio di danzatrici RMT, hip hop crew del Centro artistico Mat, fino al duo violino-chitarra composto da Anton Jablokov e Stefano Moccetti. Come sempre, numerose le autorità presenti. Fra gli altri: i consiglieri di Stato Christian Vitta e Raffaele De Rosa, l’amministratore apostolico della Diocesi di Lugano Alain de Raemy, l’ex sindaco Giorgio Giudici e l’ex municipale Cristina Zanini Barzaghi, numerosi consiglieri comunali e granconsiglieri. Presenti anche i rappresentanti delle associazioni cittadine.
Croci-Torti – accolto da un’ovazione in una sala quasi piena – ha poi aggiunto: «Sono orgoglioso di essere qui oggi in una giornata così importante per una città che mi ha adottato. E sono qui sul palco dopo un lungo percorso. Personale, ma anche di squadra. È stato bellissimo aver portato il Lugano a Istanbul, a Varsavia, a Belgrado. Negli anni le mie responsabilità sono cambiate, ora quando andiamo all’estero rappresentiamo anche una città ed è importante dare il buon esempio. Ma la passione è rimasta la stessa degli inizi». Una passione che ha portato alla vittoria del 2022 e al bagno di folla in piazza della Riforma. «Sono dei ricordi bellissimi, ma rosico un po’ per non aver bissato quella meravigliosa visuale da Palazzo civico (ride, ndr)». «Quella è stata una vittoria di tutto il Ticino – secondo Foletti –. Il nostro cantone ha dimostrato che quando è unito sa fare strada».
Una strada che in politica sa essere molto lunga, ha detto poi il sindaco, toccando inevitabilmente il discorso del Polo sportivo e degli eventi (Pse). «Oggi è peccato che il Lugano non possa giocare in casa ma debba spostarsi a Thun, che non è proprio dietro all’angolo, quando disputa partite in Conference League. I tempi della politica purtroppo sono spesso lunghi. Era il 2012 quando l’allora Municipio aveva aperto il primo concorso per lo stadio nuovo, che finalmente inaugureremo fra due anni». Di mezzo anche un referendum, vinto nel 2021, non senza tensioni politiche e... qualche pressione. «Durante la campagna ci è stata fatta qualche pressione – ha ricordato divertito il Crus –, poi abbiamo vinto cinque partite di fila e abbiamo tirato un sospiro di sollievo (ride, ndr). Oggi vediamo i bambini che si allenano lì vicino guardare il cantiere e sognare lo stadio nuovo, un domani ci piacerebbe avere più pubblico: quelle poche volte che lo stadio è pieno, la differenza si vede e si sente».
La chiacchierata è poi proseguita fra aneddoti – come la passione giovanile di Foletti per il windsurf, grazie alle quale «ho imparato il rispetto per la natura, e a conoscere i miei limiti» –, tentativi (vani) di sapere in anticipo il destino di Croci-Torti sulla panchina dell’Fcl e gli auguri del sindaco alla cittadinanza per l’anno nuovo. «La nostra è una città aperta e accogliente, il 40% della popolazione è straniero e si vive in pace e armonia, queste sono grandi doti dei nostri cittadini. Nel 2025 spero che sapremo lavorare tutti assieme per farla crescere e valorizzarla ancora di più». Una cerimonia conclusasi tra le risate, con una battuta del Crus che forse involontariamente ha riportato con la mente a una delle polemiche che hanno caratterizzato il 2024 luganese. «Magari la multa me la faccio pagare dal sindaco» ha detto ridendo il mister, incorso nel blitz di un radar in autostrada per arrivare in tempo alla cerimonia.