Votato a Lugano il deficit d'esercizio di quasi 24 milioni di franchi, malgrado la contrarietà del Plr/Pvl. La Lega boccia i conti dei dicasteri liberali
Tutti d’accordo sulla necessità di risparmiare a Lugano ma con grosse divergenze sulle modalità operative. Intanto non ci saranno tagli alla socialità e alla scuola. Il Consiglio comunale stasera, non senza le attese stoccate reciproche tra partiti, ha approvato il Preventivo 2025, che indica un disavanzo di gestione corrente di poco meno di 24 milioni di franchi. Invece, come annunciato dalla Lega dei Ticinesi nell’entrata in materia, il movimento di via Monte Boglia non ha sostenuto i conti del Dicastero servizi urbani e quelli del Dicastero cultura, sport ed eventi, entrambi coordinati da municipali Plr/Pvl. Conti che quindi sono stati bocciati. Un ‘segnale politico’, senza effetti concreti, perché c’è stata la votazione favorevole sul complesso (con 26 favorevoli, 18 contrari e 11 astenuti).
In risposta all’intervento di Andrea Censi (Lega dei Ticinesi) che ha rimarcato come siano proprio i liberali a non votare il Preventivo 2025, Natalia Ferrara, capogruppo Plr/Pvl, ha ribattuto che «il gruppo non ne ha fatto alcuna questione personale. Non accettiamo quindi né scaramucce né vendette, siamo coesi, non votiamo contro per dispetto. Non votiamo a favore di nessun dicastero». La maggioranza del Legislativo ha seguito la proposta municipale di mantenere il moltiplicatore d’imposta al 77% per le persone fisiche e l’aumento di cinque punti (all’82%) per le persone giuridiche, mentre è stato respinto l’emendamento Plr che ha proposto il mantenimento del 77%. Bocciato pure l’emendamento presentato dalla Sinistra che ha chiesto l’aumento del moltiplicatore per le persone giuridiche all’85%. Per contro, è stato votato l’emendamento proposto dalla commissione della Gestione per aumentare le uscite relative al centro di responsabilità (Ufficio Intervento sociale) di 100mila franchi destinati al ripristino del credito originario a favore del Progetto primo impiego. Invece, ha ottenuto solo quattro voti l’emendamento che ha chiesto un credito di 60mila franchi per conferire un mandato a un ente esterno specializzato, al fine di procedere alla revisione della spesa pubblica comunale, presentato da Giovanni Albertini (Avanti Ticino&Lavoro).
Negli interventi di entrata in materia sono emerse le posizioni politiche. Il capogruppo dei Verdi e indipendenti Danilo Baratti, confermando l’astensione al documento finanziario, ha messo in evidenza l'assenza di proposte per fare economie. I verdi hanno sostenuto l’emendamento della Sinistra: «Sarebbe stato sensato aumentare anche il moltiplicatore delle persone fisiche all’80%. Il Preventivo 2025 segnala gli elementi di contesto ma non fa alcun cenno al cambiamento climatico che ha provocato disastri naturali e danni per 310 miliardi di dollari in tutto il mondo», ha detto Baratti. Michele Codella (gruppo Avanti Ticino&Lavoro), ha letto l’intervento del capogruppo Dario Petrini: «Purtroppo il preventivo 2025 lascia dubbi sulla sostenibilità, sembra un copia incolla del Preventivo 2024. Pur avendo 930 milioni di debito pubblico a consuntivo 2023, la Città continua a elargire milioni agli enti autonomi. Mancano interventi strutturali per riequilibrare le finanze». L’entrata in materia per il gruppo Udc/Udf, è stata pronunciata da Raide Bassi, al posto di Tiziano Galeazzi, ex municipale nell’ultima parte della passata legislatura. «Il Preventivo 2025, tutt’altro che rassicurante, è il punto di partenza verso il 2028 e il riequilibrio strutturale delle finanze dopo anni di attendismo. Siamo in una maratona, non è una gara di velocità». Inutile bocciarlo, «dobbiamo affrontare la sfida e ci serviranno tempo, disciplina e scelte coraggiose. Per le attività culturali, gli eventi cittadini e la cultura alternativa non sono una priorità, bisogna fare una selezione ponderata», ha detto Bassi.
Michele Malfanti (Centro), presidente della Gestione, ha sottolineato che il Preventivo 2025 «sarà molto ricordato come un momento di svolta per la politica della Città. Si chiude un periodo favorevole per le finanze dopo diversi anni di risultati a consuntivo positivi». Però, Malfanti guarda avanti con fondato ottimismo annuncia il voto favorevole del suo gruppo che invita il Municipio a cogliere l’opportunità legata al futuro insediamento di tutta l’amministrazione cittadina nella nuova torre Est del costruendo Polo sportivo e degli eventi (Pse). Il Centro esorta il Municipio a «intraprendere tutto quanto necessario affinché al trasferimento dei collaboratori corrisponda l’analisi e la rettifica dell’organizzazione e dei processi di lavoro dell’amministrazione». Non è questo il momento di far saltare il banco. Nina Pusterla, capogruppo della Sinistra, ha ricordato che la priorità della Città sono i suoi cittadini. «La cittadinanza non ha bisogno di grandi progetti costosi, ma di tante piccole misure che fanno la differenza: asili nido, parchi aperti, luoghi d’aggregazione, alloggi a prezzi accessibili, sostegno ai giovani, servizi di prossimità, trasporti pubblici efficaci. Mal si comprende, allora, l’ostinazione del Municipio e della maggioranza della Gestione a non voler ragionare anche sull’aumento delle entrate, che sono imprescindibili per far funzionare una grande città».
Lukas Bernasconi, capogruppo della Lega dei ticinesi, ha richiamato i numerosi campanelli d’allarme sui conti pubblici suonati dal Legislativo e rimasti lettera morta. Tuttavia, Bernasconi ha richiamato il Consiglio comunale «alle proprie responsabilità per aver votato tutti i crediti arrivati sui suoi banchi, senza battere ciglio» e ha stigmatizzato «lo sterile diktat dei liberali, che cavalcano il protagonismo, infischiandosene delle conseguenze. Voteremo quindi si al preventivo 2025, ma, proprio per dare un primo segnale, voteremo no ai dicasteri a conduzione Plr, quelli che hanno contribuito in modo preponderante all’aumento della spesa». La capogruppo Plr/Plv Natalia Ferrara ha ribadito la posizione contraria del suo partito: il Municipio non ha fatto i compiti promessi nel Preventivo 2025, non ha stabilito le priorità né contenuto l’aumento della spesa pubblica e il debito strutturale della Città. Ferrara ha ricordato che «tutti i gruppi si erano espressi per la necessità di un cambio di rotta». Ferrara ha richiamato il rapporto della Gestione sul Piano finanziario 2023-2026, con una serie di misure. Un rapporto rimasto inascoltato, ma la capogruppo Plr ha mostrato apertura per collaborare.
Dal canto suo, il sindaco di Lugano Michele Foletti, ha evidenziato che «solo con la collaborazione di tutti possiamo uscire da una situazione critica. Il rapporto della Gestione segna una svolta nella comunione d'intenti tra la maggioranza, forse anche grazie al Plr, ma non chiuderemo la porta a chi ora si dice contrario. Non ci sono ricette univoche, ognuno a le proprie sensibilità, bisognerà trovare compromessi». Il capodicastero Marco Chiesa ha sottolineato il risparmio di una quindicina milioni di franchi come richiesto dalla Gestione: «Bisognerà anche limitare gli investimenti a 45 milioni di franchi all’anno (oggi sono una sessantina all’anno, ndr.)».