La Sinistra torna a interrogare il Municipio dopo che molte unità immobiliari sono state rilevate a prezzi concorrenziali
La Sinistra torna a interrogare il Municipio sulla politica dell’alloggio. Per il gruppo “si stanno verificando casi di disdette agli inquilini legate all’acquisto di immobili da parte di società con intenti speculativi”. Una situazione definita inquietante che “sta colpendo Lugano e zone limitrofe: a Molino Nuovo, Viganello (via Muggina), Besso (via Besso 31), Breganzona e Massagno molte unità immobiliari sono state rilevate a prezzi concorrenziali”. Conseguenza, secondo gli interroganti – prima firmataria Silvia Barzaghi – del fatto che “i grandi fondi non vogliono prendersi a carico la ristrutturazione e quindi si disfano delle proprietà, scaricando il problema sugli inquilini e ora gli speculatori hanno mano libera. In un momento in cui la classe media fatica a comprare a casa, questo fenomeno è indignante”. Motivo per cui ritengono “fondamentale promuovere un dibattito per favorire la realizzazione di progetti abitativi sostenibili sotto il profilo finanziario, ambientale e sociale”.
Al Municipio viene dunque chiesto se “ha valutato di acquistare tali abitazioni per creare delle abitazioni a pigione moderata” e se ha considerato “di dare in diritto di superficie a eventuali cooperative di abitazione il terreno su ci si trovano i fondi acquistati, al fine di ridurre il capitale proprio necessario per la ristrutturazione e acquisizione da parte delle cooperative”.
Gli interroganti vogliono infine sapere se il Comune ha preso contatto “con i fondi immobiliari istituzionali e, rispettivamente con la sua stessa CPdL (Cassa pensioni di Lugano), per capire se e quali grandi immobili sono in procinto di vendere (a grandi fondi speculativi privati)”. Inoltre, viene chiesto all’esecutivo se è in grado di quantificare l’ampiezza di tale fenomeno, “considerato che a seguito dell’acquisto è molto verosimile che le società proprietarie debbano richiedere delle licenze edilizie per rinnovare/ristrutturare/demolire tali stabili”. E infine, “ci sono già state richieste di sussidi da parte di conduttori che hanno dovuto lasciare tali palazzi e si sono visti costretti a pagare una pigione più elevata?”.