Due messaggi del Municipio di Lugano chiedono l'approvazione di una nuova regolamentazione in questi due ambiti
Novità in materia di videosorveglianza a Lugano. Con due messaggi, il Municipio si è infatti chinato sulla questione della protezione dei dati negli ambiti dei sistemi di lettura d'immatricolazione di veicoli su strade a traffico limitato, e della collaborazione tra Comuni e forze di polizia in materia di videosorveglianza.
Nel primo caso, l'esecutivo ha chiesto al Consiglio comunale di approvare una base legale specifica per regolamentare l’uso di questa tecnologia sulle strade a traffico limitato. Solo successivamente il Municipio potrà stanziare il credito necessario per implementare il sistema. In passato, alcuni Comuni hanno utilizzato i lettori di targhe senza disporre delle basi legali adeguate, cosa che Lugano non ha mai fatto, anche in virtù del fatto che una precedente richiesta di finanziamento per il loro utilizzo era stata respinta dal legislativo nel 2018. Tuttavia, il Municipio ritiene che ora i tempi siano maturi per l'implementazione di questa tecnologia, partendo dalla definizione delle necessarie regole giuridiche. Queste serviranno a garantire che il sistema sia conforme alle normative sulla protezione dei dati e permetta di perseguire le violazioni legate all’accesso nelle zone a traffico limitato.
Il Municipio di Lugano propone inoltre una modifica al regolamento sulla videosorveglianza comunale per consentire una collaborazione più efficace tra le polizie locali e cantonali e tra i Comuni. La revisione mira a rispondere alle esigenze della Polizia e a introdurre una base legale formale necessaria per garantire la sicurezza nella Regione III del Luganese, dove Lugano funge da Polizia polo.
La proposta prevede specifiche convenzioni tra Comuni per gestire i dati di videosorveglianza, nel rispetto delle norme sulla protezione dei dati personali. Attualmente, il regolamento comunale non consente di elaborare immagini provenienti da spazi pubblici di altri Comuni. Per adeguarsi, si suggerisce di rivedere l’articolo 2 del regolamento, precisando che esso disciplina, tra le altre cose, anche ‘la collaborazione tra Comuni, polizie comunali e cantonale nell’ambito della videosorveglianza’. Questo assicura la conformità legale per l’elaborazione e l’utilizzo delle registrazioni anche al di fuori del territorio comunale.