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Un albergo nel casinò di Campione? ‘È un'idea meritevole, ma...’

È nella fase embrionale la suggestiva idea lanciata da Mario Venditti, magistrato in pensione, presidente della Casinò Campione d’Italia Spa

Il casinò di Campione d’Italia
(Ti-Press)
4 dicembre 2024
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Fa discutere nell’enclave lo spazio per un albergo di lusso nella “cattedrale laica” di Mario Botta (55mila metri quadri, 240mila metri cubi su nove piani, costati 190 milioni di euro, quasi il doppio rispetto il preventivo, finanziati con un mutuo, in parte ancora da pagare), è una suggestiva idea che è stata lanciata da Mario Venditti, magistrato in pensione, presidente della Casinò Campione d’Italia Spa. E non solo perché a Campione d’Italia le strutture ricettive, non solo per i giocatori del casinò ma anche per i turisti, sono ridotte all’osso e che la più grande casa da gioco d’Europa è decisamente fuori scala (“Confesso che mi fa male, quando la vedo da Lugano ...” così parlò l’archistar nel dicembre 2020 al ‘Corriere della Sera’). Non è la prima volta che si parla di utilizzare gli spazi liberi, mai utilizzati da quando nel 2007 è stato inaugurato il casinò dell’enclave: qualche anno fa si era ipotizzata una galleria commerciale, estesa su oltre 3’000 metri quadrati.

Nessuno ha mai manifestato interesse ad aprire boutique e negozi, quasi a voler confermare che quello di Campione d’Italia non è un brand che tira. Ora si dice che specialisti del settore immobiliare hanno suggerito ai vertici della casa da gioco di realizzare un albergo di lusso in uno, ma anche due, dei piani inutilizzati. Per ora non si hanno maggiori informazioni sull’albergo di lusso, incominciando dal numero delle camere, e soprattutto su chi dovrebbe finanziare l'operazione che pare scontato richiederà un bel pacco di milioni di euro. Roberto Canesi, sindaco dell’enclave, che in estrema sintesi può essere considerato come il ‘padrone di casa’ (il casinò è di proprietà del Comune) considera l’idea meritevole d’attenzione, ma che siamo alla fase embrionale. A meno che non si faccia avanti un privato disposto a finanziare l’operazione, magari anche ampliando il raggio d’azione, prevedendo poliambulatori, studi dentistici o per interventi estetici.