L'assemblea dà luce verde all'accordo con gli altri partiti di governo a Lugano (senza Il Plr) a sostegno del documento finanziario, a precise condizioni
Pur turandosi il naso, il Partito socialista di Lugano è orientato a votare a favore il Preventivo 2025. Tuttavia, porrà condizioni vincolanti, a cominciare dalle richieste che formulerà agli altri partiti rappresentati in Municipio (a parte il Plr che come noto voterà contro) di non risparmiare nella socialità, nella scuola e nel sostegno alla cultura indipendente. L’assemblea ha lungamente discusso il tema stasera al Palazzo dei Congressi. Alla fine, con la consapevolezza comune che, alla luce della difficile situazione finanziaria, si va verso un periodo di austerità, sono state fornite indicazioni chiare dalla base a Nina Pusterla, capogruppo in Consiglio comunale, che aveva già preannunciato sostegno al documento finanziario.
La questione del sostegno al documento finanziario è stata posta dall’ex consigliere comunale di Lugano Aurelio Sargenti: «Il Ps non deve diventare la stampella del governo cittadino più a destra della Svizzera. Negli anni passati, nel voto sui preventivi, ci siamo schierati contro o ci siamo astenuti. Stavolta, siamo l’ago della bilancia, non possiamo dare carta bianca, dobbiamo ottenere il sostegno a qualche nostro emendamento che sia vincolato». La proposta è suscitato dibattito, con diversi interventi da parte dei presenti. Una proposta che la capogruppo Nina Pusterla ha compreso, tanto che le toglie il sonno in questi giorni, ma l’ha definita come la più semplice e, politicamente, non una buona soluzione: «Nel caso in cui il preventivo non venisse approvato, il documento arriverebbe sul tavolo del Consiglio di Stato, che lo rimanderebbe indietro alla Città, con il rischio di giungere a tagli lineari ben più pesanti di quelli che si potrebbero raggiungere prima del voto in Consiglio comunale. Vogliamo fare il nostro gioco». Il gruppo della Sinistra sta valutando tutte le opzioni, ha continuato la capogruppo: «La commissione della Gestione ha chiesto al Municipio di essere coinvolta in questo processo e abbiamo l’occasione di dire la nostra su quale direzione vogliamo far prendere alla Città, preservando ambiti, come la socialità e l’istruzione. Possiamo vigilare sulle misure di risparmio e, nel contempo, insistere affinché venga mantenuto il sostegno alla cultura indipendente a favore dei giovani».
In merito è intervenuto anche il municipale socialista di Lugano Raoul Ghisletta, secondo il quale la situazione finanziaria della Città è difficile, ma non così drammatica come è stata dipinta dal Plr. Ghisletta ha riconosciuto l’esigenza «di fare qualche rinuncia e forse di mettere in vendita qualcosa. Però, la scelta dei liberali non ha nessun senso: propongono di azzerare il deficit del Preventivo 2025 (quasi 24 milioni) già quest’anno, mettendo sotto stress la Città. Ho votato contro il mantenimento del moltiplicatore d’imposta al 77% per le persone fisiche, avremmo potuto aumentarlo già all’80% e proporre l’85% per le persone giuridiche, visto che, comunque, questi incrementi andranno fatti nel 2026». Alcune cifre contenute nel Piano finanziario 2025-2028 preoccupano. Come mai il Municipio non è intervenuto prima, o almeno l’anno scorso? «Beh, non si sono mai visti municipali che in campagna elettorale, in vista del voto dell’aprile 2024, si presentano annunciando tagli», ha risposto Ghisletta, mettendo in evidenza che il Piano finanziario 2025-2028, senza misure di risparmio, indica una tendenza inquietante: a fine 2028 il risultato della Città segna un rosso profondo da oltre 410 milioni di franchi, compresi gli impegni di leasing e altro per il Palazzetto dello sport e l’Arena sportiva (149,3 milioni). L’ipotesi di cedere Villa Heleneum, sempre che si trovi un acquirente disposto a comprare l’immobile lasciando pubblico il parco, non ha entusiasmato l’assemblea. Anzi, diversi sono stati gli invertenti scettici.
Intanto, dietro le quinte l’asse politico costituito da Lega-Udc-Centro-Ps si starebbe consolidando. Un asse composto da tutti partiti che sono rappresentati in Municipio, a parte il Plr. L’accordo, che non è ancora definitivo, darebbe luce verde al Preventivo 2025, che verrà messo ai voti in Consiglio comunale nella seduta del 16 dicembre. Finora la Commissione della Gestione non ha ancora ratificato alcun rapporto. Però, il compromesso è stato tradotto in una bozza che trasforma i passati auspici in proposte di rientro concrete, non ancora quantificate, comunque non superiori ai dieci milioni di franchi. Alla Sinistra è stato garantito che non verrebbero proposti tagli né alla socialità né all’istruzione. Stanno prendendo forma anche alcuni emendamenti, in particolare quello del Plr che vorrebbe mantenere il moltiplicatore d’imposta al 77%, nel 2025, anche per le persone giuridiche. Come detto, invece, saranno musica dell’anno prossimo gli aumenti del moltiplicatore d'imposta all’80% per le persone fisiche e all’85% per le giuridiche. Aumenti ai quali i partiti di centro destra avrebbero acconsentito. Prima di chiedere più soldi ai cittadini, però, la Città deve fare i compiti che ha rimandato negli ultimi anni. Ma, concretamente cosa succederebbe se il Preventivo 2025 non venisse approvato dal Legislativo? Lo indica l’articolo 171 della Legge organica comunale (Loc): “In assenza di un preventivo approvato, il Municipio può effettuare spese e incassare ricavi solo se questi hanno base legale in altri atti, segnatamente in leggi, convenzioni o statuti; sono riservati i casi di assoluta urgenza”.
Ghisletta, Capodicastero Immobili di Lugano, ha fatto il punto sul cantiere di Cornaredo dove si sta edificando il Polo sportivo e degli eventi (Pse). Il municipale socialista ha dapprima condiviso e sottolineato che «non è stato rilevato alcun caso di dumping salariale (come invece è successo nella costruzione del Lac, ndr.), come ha lasciato intendere l’Mps, inducendo a pensare che si fosse in presenza di caporalato. La ditta che si è aggiudicata la commessa sul ferro ha avuto problemi con il pagamento delle trasferte e dei pasti ai suoi operai. Tuttavia, i problemi sono stati risolti nel giro di 48 ore. Di fatto, i lavori sono sotto controllo. Ce lo hanno garantito i sindacati Ocst e Unia che possono girare liberamente nel cantiere contattando direttamente i lavoratori. Secondo il municipale socialista, «il leasing verrà probabilmente abbandonato perché sconveniente». In questo modo, si potrebbe contenere l’onere finanziario a carico dei contribuenti. Ghisletta ritiene che si possa rivedere «l’accordo con il Fcl, stipulato ai tempi della presidenza Renzetti. È assurdo che la società paghi un affitto annuo di 400’000 franchi, mentre l’ente pubblico costruisce lo stadio e si assume i costi della manutenzione e della gestione (circa 5,7 milioni di franchi all’anno). Oggi, al posto di Renzetti, c’è Mansueto. Con il suo patrimonio di oltre 5 miliardi, negli Stati Uniti lo stadio se lo costruisce da solo».