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‘Caro Municipio, adesso basta: esci dalla comfort zone’

Unternährer: ‘Il Plr non voterà il Preventivo 2025? Giusto: sono anni che scriviamo all'Esecutivo di Lugano di fare un monitoraggio della spesa pubblica’

In sintesi:
  • Secondo l'ex consigliere comunale, la deriva finanziaria è cominciata nel 2022
  • Rispetto al Pse, ‘bisogna avere il coraggio di riscattare almeno in parte l’opera’
Nel riquadro l’ex consigliere comunale Plr Ferruccio Unternährer
(Ti-Press/laRegione)
2 dicembre 2024
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“Caro Municipio, non hai fatto i compiti. Te l’avevamo detto e scritto tante volte, l’ultima ben un anno e mezzo fa”. Si può riassumere così la letterina (immaginaria) accompagnante il regalo di Natale che il Plr, annunciando il voto contrario al Preventivo 2025, ha posato sotto l’albero in mezzo a Piazza della Riforma, di fronte a Palazzo Civico. A sottoscriverla, c’è anche Ferruccio Unternährer, ex consigliere comunale Plr di Lugano, che è stato per alcune legislature il rappresentante del suo partito nella commissione della Gestione e soprattutto è stato il relatore del rapporto sul Piano finanziario 2023-2026, nel quale c’erano già tutti i rimproveri.

Quelle firme di Lega e Udc, un anno fa

«La posizione oltremodo critica del Plr è più che comprensibile: la misura è colma. È altrettanto plausibile la reazione indignata di Lega dei Ticinesi e Udc – sostiene Unternährer –. Fino all’aprile scorso Foletti è stato sindaco e Capodicastero finanze, dalle elezioni è Chiesa ad aver il suo posto al dicastero. È quindi prettamente politica la principale chiave di lettura della polemica divampata nei giorni scorsi». L’ex consigliere comunale richiama il documento che riassume esattamente l’insoddisfazione della maggioranza dei partiti sullo stato di salute finanziario della Città. È, come detto, il rapporto della commissione della Gestione sul Piano finanziario 2023-2026, relatore lo stesso Unternährer, firmato anche dai commissari della Lega, dell’Udc e del Centro nel dicembre 2023. «Un Piano finanziario assolutamente irresponsabile che ci venne presentato nel novembre 2022. Nel rapporto della Gestione ci sono tutti gli elementi per capire perché il Plr ha deciso di non votare il Preventivo 2025. A sorprendere sono piuttosto le reazioni di Lega e Udc. Dal confronto dei dati effettuato dal 2018 al 2022 emergevano indicatori chiari», aggiunge Unternährer.

Fabbisogno di personale non pianificato

Nel rapporto ci sono 14 suggerimenti che il Municipio ha ignorato o perlomeno sottostimati. Suggerimenti, continua l’ex consigliere comunale Plr, che «riassumono i vari commenti dei messaggi di preventivo e consuntivo degli anni precedenti. In altre parole, è una vita che continuiamo a dire al Municipio, ‘guarda che devi fare un serio monitoraggio della spesa pubblica: per esempio, le unità di personale stanno crescendo troppo. Fate un esercizio di razionalizzazione’. Abbiamo sempre detto che il numero dei dipendenti di ruolo non avrebbe dovuto superare le 1’300 unità. Ebbene, a Preventivo 2025 sono 1’358, ai quali si aggiungono 223 di dipendenti non di ruolo: decisamente troppi. Occorre una pianificazione del fabbisogno, un aspetto importante dal momento che i costi del personale superano 150 milioni di franchi e che rappresentano più del 31% della spesa di gestione corrente». Questo discorso si lega a quelli relativi alla produttività, alla digitalizzazione e all’organizzazione dei processi di lavoro, che dovrebbero essere un’opportunità per perseguire in futuro l’efficienza e l’efficacia dell’Amministrazione comunale.

Il Pse come specchietto per le allodole

Un’altra carenza riguarda la gestione dei nuovi progetti, compresa l’Arena sportiva: «Siamo tutti consapevoli che le infrastrutture sportive determineranno un costo di gestione corrente superiore. Ma abbiamo l’impressione che questo progetto sia un po’ lo specchietto per le allodole per nascondere delle sacche di inefficienza altrove – continua Unternährer –. Se ci fosse una struttura di bilancio solida e ben fatta, potrei dire: cara cittadinanza di Lugano ti offro un’infrastruttura sportiva all’avanguardia. I futuri costi annuali di gestione e manutenzione però sfiorano i 7 milioni all’anno. Questo onere lo dovrebbe assumere la società legata all’Fcl, che gestirà lo stadio per nome e per conto della Città di Lugano e che riceve i soldi da Ail Sa (al 100% della Città) per il naming dello stadio. A questo punto, io scriverei: caro Football Club Lugano prenditi tutto lo stadio, così alla Città resterebbero gli ammortamenti della struttura e i costi di manutenzione straordinaria. Inoltre, bisogna avere il coraggio di riscattare almeno in parte l’opera: il partenariato pubblico-privato, in realtà, è un leasing finanziario che costa troppo. Basterebbe emettere un prestito obbligazionario perché sono convinto che in futuro ci sarà un tasso di interesse migliore di quello del leasing che paga la Città (che rientra nella gestione corrente). Il riscatto, invece, sarebbe un investimento, ma se il Municipio lo spiegasse alla cittadinanza la gente lo capirebbe».

Spese di gestione, 20 milioni di troppo

A proposito di contributi centrali e perequativi (oltre 100 milioni di franchi), l’ex consigliere comunale Plr ritiene che occorra «un Municipio autorevole in grado di far comprendere al Cantone che questa cifra è esagerata. Non c’entra la solidarietà, il contributo è eccessivo. Poi, perché i Comuni della cintura di Lugano non partecipo agli investimenti che ha fatto Lugano?». La critica di Unternährer riguarda tutto il Municipio, compresi i due rappresentanti del Plr, quindi del Dicastero cultura, sport ed eventi del vicesindaco Roberto Badaracco e del Dicastero sicurezza e spazi urbani di Karin Valenzano Rossi: «Entrambi sono troppo ingordi a livello di risorse umane», mette in evidenza Unternährer, che sottolinea altri aspetti rilevanti: «La spesa di gestione corrente avrebbe dovuto arrivare al massimo a 460 milioni, ora, nel Preventivo 2025, siamo a 480. Insomma, caro Municipio, adesso basta, esci dalla tua comfort zone e fai i compiti».

Una deriva cominciata nel 2022

Come si è arrivati a una situazione così critica? «Una premessa: dopo il 2013 la conduzione finanziaria è stata più che soddisfacente, soprattutto da parte di Michele Foletti, fino a quando è diventato sindaco. Poi, però, ha dovuto cercare l’equilibro tra il necessario rigore e le esigenze dei vari dicasteri. A partire dal 2022 c’è stata una deriva. È ora che il gruppo di lavoro e il Municipio facciano finalmente quanto la Gestione ha ripetutamente chiesto nei vari rapporti già nella passata legislatura».

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